Roma, addio sfasciacarrozze, al via il cantiere per il nuovo parco archeologico di Centocelle da 2,7 milioni: 3 nodi da chiarire

Roma, l'area in cui sorgerà il nuovo parco archeologico di Centocelle

Roma si prepara non solo a dare l’addio agli sfasciacarrozze ma ora anche ad accogliere un nuovo grande polmone verde, ossia il parco archeologico di Centocelle da 2,7 milioni di euro pubblici: l’avvio del cantiere è atteso entro l’autunno, tra fine settembre e inizio ottobre. Il fine lavori atteso prima che parta il Giubileo che inizierà in primavera 2025. Vi sono, però, ancora tre nodi da risolvere che la Giunta Gualtieri non ha ancora chiarito. Ma andiamo per ordine.

Roma, addio sfasciacarrozze, arriva il parco archeologico di Centocelle

Dopo un iter burocratico durato diversi anni, è stato finalmente assegnato l’appalto per la realizzazione della nuova area verde grazie ad un investimento di oltre 2,6 milioni di euro, quasi 2,7 milioni di euro pubblici. I lavori di realizzazione del parco sono stati affidati al Consorzio Stabile Ganosis, con sede legale a Roma, che si è aggiudicato la gara presentando un’offerta particolarmente vantaggiosa.

Il semaforo verde del Campidoglio e degli Ufficio tecnici capitolini è arrivato con l’autorizzazione n. 891 di fine luglio che il nostro giornale ha potuto consultato in esclusiva. Nulla si dice però, in questi documenti comunali, dei gravi problemi che gravano su quest’area e che, da quanto ci risulta, ancora non sarebbero stati risolti.

3 nodi da risolvere

I problemi principali legati alla realizzazione di questo parco sono tre. Il primo grande problema riguarda l’incendio del 2022 che ha colpito uno dei rimessaggi, l’area è ancora in attesa di bonifica. Chi la farà? Quando? L’iter burocratico di bonifica di un sito altamente inquinato è lungo e tortuoso. Nulla si dice, in proposito, sulle carte da noi consultate.

Secondo problema: gli espropri di parte dei terreni privati, su cui dovrà insistere una parte del parco archeologico di Centocelle. Si tratta di un iter burocratico particolarmente lungo e complesso che richiede, a volte, anche anni. È stato avviato? Nessuna menzione nemmeno rispetto a tali problematiche, ma magari il comune intende procedere a colpi di sgomberi-veloci come per lo stadio di Pietralata.

Infine, il terzo problema: vi sono i famosi 27 sfasciacarrozze/autodemolitori. Che fine faranno? Il loro spostamento a Ciampino, comune di Castelli Romani, è fortemente osteggiato dal sindaco Pd Emanuela Colella e rischia di complicare l’intera operazione. Come si procederà? Silenzio.