Roma affida il noto stabilimento di Ostia a una società, poi ci ripensa: il Campidoglio ‘beffa’ un intero settore?

Roma affida il noto stabilimento di Ostia a una società, poi ci ripensa: il Campidoglio ‘beffa’ un intero settore? Il Comune di Roma – non è un mistero – ha scatenato un vero e proprio terremoto amministrativo sul litorale di Ostia con il recente bando per le concessioni partito in ritardo e poi prima annullato dal Tar del Lazio, poi riabilitato dal Consiglio di Stato. La stagione, di sicuro, rischia di partire in ritardo e di subire pesanti contraccolpi. Anche se la Giunta Gualtieri ha già deciso di allungare la stagione di un mese, proprio per evitare eccessivi contraccolpi ‘politici‘.
Roma affida lo stabilimento di Ostia al privato
Al centro però del caso giudiziario più recente, vi è sicuramente lo stabilimento balneare “La Spiaggia di Bettina”, ex Corallo, che è oggetto di una sentenza di oggi, 23 aprile. Questo stabilimento è stato assegnato ad aprile 2024 a una società del settore, ma con l’intero lotto poi finito a bando. L’intera controversia, in realtà, parte quasi 5 anni fa. Roma aveva indetto nel dicembre 2020 una procedura a evidenza pubblica, coinvolgendo ben 37 concessioni demaniali in scadenza.

A risultare prima in graduatoria per il lotto in questione – il numero 25 – è stata la società E., selezionata attraverso una procedura competitiva. Tuttavia, a distanza di tempo e dopo un contenzioso giuridico acceso, il Campidoglio ha annullato l’intera gara, riassegnando temporaneamente il lotto al gestore uscente, C. s.r.l.
Il nodo giudiziario di Ostia parte da Roma: dov’è il Piano di Utilizzo degli Arenili?
La controversia si è consumata al Tar del Lazio che con la sentenza n. 7832/2022 ha accolto il ricorso presentato dalla società C., annullando la procedura pubblica per presunta assenza del Piano di Utilizzo degli Arenili (P.U.A.) comunale, ritenuto indispensabile per la legittimità della gara. Una decisione che ha rimesso in discussione l’intera assegnazione, bloccando di fatto la società E., vincitrice provvisoria del bando. La motivazione si è fondata su presunte carenze normative locali, in contrasto con quanto successivamente affermato dal Consiglio di Stato.
Stabilimento di Ostia, operatore ‘rimbalzato’ tra Tar e Consiglio di Stato
A rimettere tutto in discussione è stata la pronuncia del Consiglio di Stato (n. 6699/2023), che ha ribaltato l’impostazione del Tar, stabilendo che anche in assenza del P.U.A. comunale le amministrazioni locali possono legittimamente indire gare pubbliche, a patto che siano rispettati i criteri fissati dalla normativa regionale. In questo senso, la sentenza ha riconosciuto la validità della gara indetta nel 2020 e ha negato la possibilità di proroghe automatiche delle concessioni in scadenza, sottolineando l’obbligo di concorrenza sancito dalla Direttiva europea 2006/123/CE.
Operatori di Ostia in crisi: ad aprile 2024 lo stabilimento riassegnato alla società
L’intera vicenda ha sollevato forti perplessità tra gli operatori del settore balneare, che si ritrovano ostaggio di continui rimbalzi normativi e decisioni contraddittorie. Il ritorno alla società C. della gestione temporanea del lotto, deciso con una determina dirigenziale del 30 aprile 2024, rappresenta un vero e ulteriore colpo di scena: la concessione prevedeva la formala 1 (anno) più 1.
Ma con la Capitale che ha deciso, di nuovo, di ‘rimangiarsi’ la parola e di mettere a bando il lotto senza attendere che si completasse la concessione in formula 1 + 1. Mentre la stagione balneare è alle porte, l’incertezza regna sovrana, con imprenditori che investono in strutture e servizi senza la certezza di poter operare stabilmente.
La reazione di E., società attiva tra Ostia e Roma
La società E., ritenendosi danneggiata, ha promosso un’opposizione contro la sentenza del Tar, puntando sulla propria posizione di aggiudicataria provvisoria e sulla recente giurisprudenza favorevole del Consiglio di Stato. La società lamenta di essere stata esclusa dal giudizio originario e rivendica il diritto a partecipare in quanto portatrice di un interesse giuridico leso dalla sentenza. Il Tribunale ha accolto l’opposizione, riconoscendo la legittimità dell’affidamento provvisorio e riaprendo la questione sull’assegnazione definitiva.
Una partita ancora aperta
Nonostante il parere favorevole del Consiglio di Stato e l’accoglimento (almeno parziale) dell’opposizione di E., Roma Capitale ha intanto proceduto a nuovi indirizzi per le future gare, ma il clima di instabilità rischia di scoraggiare investimenti e progettualità sul litorale romano. Il nodo delle concessioni marittime, dunque, si conferma come una delle questioni più spinose per l’amministrazione capitolina, tra obblighi europei, esigenze locali e ricorsi a catena.
Conclusioni: operatori in balia del Campidoglio
Il caso dello stabilimento di Ostia è emblematico di un sistema in crisi, in cui la mancanza di chiarezza normativa e la sovrapposizione di livelli decisionali rendono fragile ogni decisione amministrativa. Con l’estate alle porte e la macchina organizzativa balneare in movimento, resta da capire se il Campidoglio saprà ricomporre le fila e restituire certezze a un comparto strategico per l’economia e il turismo del litorale romano. Per ora, la sensazione è quella di un’intera filiera lasciata in balia delle onde.