Roma, agente di polizia aggredita durante la movida: per lei 30 giorni di prognosi
Ancora un agente di polizia locale di Roma Capitale in ospedale. Questa volta una donna, refertata con 30 giorni di prognosi durante i controlli per il rispetto delle ordinanze antialcool a San Lorenzo. Un episodio avvenuto la notte tra venerdì 12 e sabato 13 luglio. A comunicarlo, è il sindacato Sulp che punta il dito per questa ennesima aggressione in zone a rischio.
“Il personale si trova a svolgere in zone cosiddette a rischio ed in orario notturni, non è la prima volta che capitano aggressioni di questo tipo – denuncia Marco Milani, segretario romano di Supl insieme a Mauro Cordova, presidente dell’Arvu Europea – attività che gli agenti del Corpo svolgono con funzioni di forza di polizia, senza peró averne tutele, strumenti e riconoscimento giuridico”.
Milani-Cordova: “Responsabilità dell’amministrazione capitolina”
“Le responsabilitá dell’amministrazione di Roma Capitale e del Governo centrale sono evidenti – aggiungono – Quanto alla prima da anni chiediamo la dotazione di strumenti di autotutela per gli agenti; dalla mazzetta distanziatrice al taser passando per una pianta organica decente, che non lasci il numero di agenti impiegati in tali servizi in balia di aleatorie adesioni a servizio di straordinario che spesso come in questo periodo, nemmeno vengono pagati. Per quanto riguarda il governo che tra mille aspettative e promesse aveva annunciato una legge di riforma della categoria attesa da 40 anni, basterebbe ricordare al Consiglio dei ministri come sia sufficente un solo articolo che riconosca la categoria come Forza di Polizia ad ordinamento Locale, equiparandone gli appartenenti ai colleghi di tutte le altre forze dell’ordine”.
Sindacati e associazioni di categoria sul piede di guerra
“Purtroppo mentre le istituzioni che dovrebbero tutelarci continuano ad essere evasive, i nostri colleghi mal equipaggiati, malpagati e senza nemmeno una preparazione standard, continuano a prendere botte su strada dove evidentemente vengono visti per quello che sono: impiegati Comunali” concludono dal sindacato e dall’associazione la quale in mancanza di risposte, annuncia un autunno caldo fatto di manifestazioni e presidi sotto il Campidoglio ed il Parlamento.