Roma, al gran gala di danza si esibiscono 2 ballerini russi: Kiev stronca la loro presenza via social
Roma ospita il prestigioso gala di danza Les Etoiles all’Auditorium Parco della Musica, evento che riunisce alcune delle più grandi stelle internazionali della danza. Tuttavia, la presenza di due ballerini russi, Elizaveta Kokoreva e Dmitry Smilevsky del Bolshoi, ha suscitato polemiche politiche. La manifestazione, che si svolge oggi e domani, è stata al centro di una dura critica da parte di Anton Gerashchenko, ex consigliere del Ministero dell’Interno ucraino, che ha espresso il suo esplicito dissenso via social.
Roma, all’Auditorium arrivano due ballerini russi
Gerashchenko ha denunciato il fatto che la partecipazione dei ballerini fosse stata tenuta nascosta fino all’ultimo momento, suscitando preoccupazione in Ucraina. Secondo l’ex consigliere, la scelta di includere Kokoreva e Smilevsky nel programma di Les Etoiles rappresenta un atto simbolico problematico, considerato il contesto di guerra che coinvolge la Russia e l’Ucraina.
La critica si fonda su una dichiarazione di Kokoreva, rilasciata al critico di danza Graham Spicer, in cui la ballerina russa afferma che della “operazione militare“, il termine utilizzato in Russia per definire la guerra in Ucraina, si parla “solo in famiglia”. Kokoreva ha poi aggiunto che, pur essendo preoccupata per la tragedia in corso e per il destino dei giovani soldati, nel suo lavoro teatrale si concentra esclusivamente sulla danza.
Le parole dell’ex consigliere di Kiev
Gerashchenko ha sottolineato la contraddizione tra le parole della ballerina e la realtà del conflitto, criticando l’atteggiamento di molti artisti russi che non si sono mai espressi contro la guerra. Secondo lui, la danza non può essere separata dalla realtà politica che la circonda, e l’armonia promossa dagli organizzatori di Les Etoiles dovrebbe essere fondata sulla pace e sulla giustizia, non sulla guerra.
L’auditorium di Roma difende le sue scelte
Il direttore artistico del gala, Daniele Cipriani, ha difeso la scelta di includere i ballerini russi, spiegando che Les Etoiles è un evento che mira a promuovere l’unità e la bellezza attraverso la danza, senza confini geografici o politici. Cipriani ha definito il gala come un “universo” in cui le stelle della danza di tutto il mondo convivono e si esibiscono insieme, indipendentemente dalle loro origini. Secondo lui, la danza è un mezzo per costruire la pace, un “arma” in grado di risvegliare la benevolenza, la fiducia e la giustizia tra i popoli.
Cipriani ha inoltre citato il filosofo Spinoza, ricordando che la pace non è solo l’assenza di guerra, ma una virtù che si manifesta in uno stato d’animo di apertura verso gli altri. Il direttore artistico ha esortato il pubblico a riflettere su questi valori, in un momento storico in cui la guerra in Ucraina continua a minacciare la stabilità dell’Europa.
Danza della pace ‘preventiva’ arriva a Roma
L’evento, intitolato “Danza della pace preventiva“, è visto come un tentativo di sensibilizzare il pubblico sui temi della pace e della solidarietà. Tuttavia, la controversia sollevata dalla presenza dei ballerini russi dimostra quanto siano complesse le dinamiche tra cultura e politica in tempi di conflitto. La polemica ha diviso l’opinione pubblica, con alcuni che sostengono l’importanza di mantenere la separazione tra arte e politica, e altri che ritengono che l’arte non possa essere disgiunta dalla realtà sociale e politica in cui viene prodotta.
In questa atmosfera di tensione, Les Etoiles rimane un simbolo della potenza universale della danza, ma anche un campo di battaglia simbolico in cui si giocano le sfide della contemporaneità. La performance dei ballerini russi, sebbene apprezzata da molti per la sua bellezza e maestria tecnica, continua a suscitare interrogativi sull’uso della cultura come strumento di comunicazione e sul ruolo degli artisti in tempi di conflitto.