Roma, al posto del parco sul Tevere una discarica abusiva: parte la denuncia in Campidoglio

A sinistra, Marco Doria a Roma, in mezzo ai rifiuti, a destra, l'area trasformata in discarica abusiva

Sulle sponde del Tevere, nel cuore di Roma, dove era previsto un grande parco con affaccio sul fiume, sorge invece una vasta discarica abusiva. L’area interessata, situata tra Ponte Milvio e la Grande Moschea, nel territorio del Municipio II, si è trasformata in uno scenario di degrado ambientale. La denuncia è firmata Marco Doria. Ex delegato ai rifiuti del Municipio VI, ora membro della II Commissione speciale Ecomafie e beni confiscati, nonché presidente e capo dipartimento del Campus Universitario “UnisRita” . Appena due giorni fa Marco Doria è finito di nuovo sotto attacco, colpito dalle ennesime e bieche intimidazioni. Intimidazioni che non paiono, però, averlo fermato, anzi tutt’altro.

Roma, una discarica abusiva al posto del parco sul Tevere

Tornando alla denuncia recente di Marco Doria, il sito oggetto delle sue attenzioni, che dovrebbe rappresentare un luogo di ritrovo e di bellezza per cittadini e turisti, è stato invece deturpato dall’accumulo incontrollato di rifiuti. Materiali di ogni genere, molti dei quali potenzialmente pericolosi per l’ambiente, sono stati abbandonati illegalmente. Parte di questi scarti, secondo le indagini preliminari, è stata persino gettata direttamente nel fiume, aggravando l’impatto sull’ecosistema fluviale già fragile.

Denuncia a Campidoglio e SPE (Servizio Polizia Ecologica)

La vicenda è stata portata da Marco Doria all’attenzione della Spe (Servizio Polizia Ecologica) della Polizia Locale di Roma Capitale. Secondo quanto emerso dalle verifiche iniziali, due persone di nazionalità italiana avrebbero gestito illegalmente il sito, raccogliendo rifiuti a pagamento e smaltendoli in modo illecito. Le operazioni di sversamento, apparentemente regolari, venivano effettuate utilizzando un mezzo meccanico, rendendo il processo rapido ed efficiente ma con conseguenze devastanti per l’ambiente.

La situazione è particolarmente grave poiché l’area interessata è classificata come “di interesse pubblico“. Questo tratto del Tevere non solo riveste un ruolo fondamentale per la biodiversità urbana, ma rappresenta anche una risorsa paesaggistica e culturale. L’idea del parco, un tempo accolta con entusiasmo per il suo potenziale di riqualificazione del lungotevere, appare ora un miraggio, soffocata dalla montagna di rifiuti accumulata illegalmente.

Ora si attende una rapida bonifica del sito di Roma

La denuncia ha fatto emergere non solo il problema dello smaltimento illecito. Ma anche la necessità di un intervento strutturale per prevenire situazioni simili in futuro. Il degrado dell’area sottolinea l’urgenza di una maggiore sorveglianza e di interventi più incisivi per tutelare le aree verdi della città. Specialmente quelle in prossimità del Tevere.

Ora si attende una risposta da parte delle istituzioni cittadine, chiamate a intervenire con tempestività per bonificare l’area e ripristinare il progetto originario del parco. Oltre alla rimozione dei rifiuti e al recupero del terreno, sarà essenziale avviare misure preventive per scoraggiare comportamenti illeciti. Come l’installazione di telecamere di sorveglianza e un rafforzamento dei controlli da parte delle forze dell’ordine.

Questa vicenda, tuttavia, pone interrogativi più ampi sulla gestione dei rifiuti. Ma soprattutto sull’impegno dell’Amministrazione capitolina nel garantire il rispetto dell’ambiente e la valorizzazione del patrimonio naturale della capitale. Il sogno di un parco sul Tevere potrebbe ancora diventare realtà, ma solo se alle parole seguiranno azioni concrete e risolutive.