Roma allagata, Gualtieri: ‘In un’ora un mese di pioggia’. I cittadini: ‘E nelle caditoie anni di rifiuti’ (FOTO)
Roma devastata dalla bomba d’acqua. Sia il sindaco Roberto Gualtieri che la protezione civile fanno sapere che si è trattato di “forti precipitazioni, fino a 80 millimetri di pioggia per metro quadrato, con diversi allagamenti stradali e crolli di alberature”, che hanno colpito in particolare i Municipi I, V, VI e XV.
“In meno di un’ora sono caduti quantitativi di pioggia che solitamente sono cumulabili in un intero mese autunnale. La perturbazione è stata improvvisa e non prevista da alcun bollettino di criticità idrogeologica ed idraulica di livello medio o elevato”.
La riunione convocata dal sindaco
Tutti impreparati, quindi. A partire dal sindaco Roberto Gualtieri, che ieri, non appena il diluvio è venuto giù, ha convocato una riunione di coordinamento in Campidoglio a cui hanno preso parte i responsabili della Protezione Civile di Roma Capitale, il Dipartimento Lavori Pubblici e il Dipartimento Ambiente, con gli Assessori Alfonsi e Segnalini, l’azienda AMA, la Polizia Locale, l’Ufficio Clima e il Gabinetto del Sindaco. Tutti insieme, appassionatamente, per rendersi conto che la città non regge agli eventi improvvisi e imprevisti.
Poi, come al solito, il Primo Cittadino ha rassicurato tutti dal suo profilo Facebook. Poteva andare peggio. E del resto non lo sapevamo, quindi siamo stati bravi, complimenti a noi. Allora, visto che non sempre i temporali di questa portata sono adeguatamente previsti dai bollettini (errore umano?), ma anche se la bomba d’acqua fosse stata debitamente calcolata, non sarebbe stato il caso di agire prima, per evitare allagamenti e danni?
La difesa di Gualtieri
Gualtieri si difende, descrivendo l’eccezionale evento di ieri come “senza precedenti”. Un modo elegante per dire che Roma è stata investita da una tempesta di proporzioni bibliche, con un “downburst” che ha portato raffiche di vento fino a 90 km/h e oltre 80 mm di pioggia caduti nel centro storico in poche ore, un quantitativo che normalmente si accumula in un intero mese autunnale.
Un vero e proprio diluvio, ma Gualtieri sembra pure volerci rassicurare: i danni, sebbene inevitabili, sono stati – secondo il sindaco – “relativamente contenuti” grazie a un “enorme lavoro di prevenzione”.
Ma di quale prevenzione stiamo parlando? Gualtieri parla della pulizia delle caditoie e della potatura degli alberi. Peccato che i cittadini, poche ore prima, sui social avessero postato, da diversi quartieri, le foto dei tombini e delle caditoie intasate dalle foglie.
Gualtieri smentito dai social
Su Wlcome to favelas, il giorno prima del nubifragio, erano intanto state raccolte in poche ore foto e segnalazioni di almeno 300 tombini ostruiti. Molti erano già stati segnalati in precedenza allo 060606. Profeticamente, era stato detto: “Se Roma ai primi sgrulloni finirà sott’acqua, nessuno potrà dire ‘Non sapevo'”.
Senza contare che non basta – cosa che stiamo dimostrando che non è stata fatta – pulire tombini e caditoie per fronteggiare un evento atmosferico di tale intensità. È come mettere un cerotto su una ferita profonda: non risolve il problema, ma offre solo un’illusione di sicurezza.
In attesa del Giubileo…
Gualtieri cerca di spiegare la potenza dell’evento, ma sembra dimenticare che i romani non hanno bisogno di un meteorologo per capire che quando il cielo si scaglia contro la città, le conseguenze possono essere devastanti. E mentre il sindaco si affanna a cercare giustificazioni, i cittadini si ritrovano a fare i conti con strade allagate, alberi caduti e disagi quotidiani. In un contesto in cui la Capitale si prepara ad affrontare il Giubileo, la domanda che sorge spontanea è: Roma è pronta a gestire eventi di questo tipo?
E, soprattutto, quali misure concrete verranno adottate per evitare che simili situazioni si ripetano in futuro? La retorica del “lavoro di prevenzione” rischia di diventare l’ennesima promessa non mantenuta, mentre i romani continuano a vivere nel caos. In sostanza, Gualtieri può anche cercare di dipingere un quadro rassicurante, ma la realtà è che Roma ha bisogno di più di semplici parole: ha bisogno di azioni concrete e di un piano di gestione delle emergenze serio. Perché quando il maltempo colpisce, i cittadini non possono permettersi di aspettare che le promesse diventino realtà.