Roma, ambulanze bloccate dal traffico: polemiche sulla ciclabile
Il tema delle ambulanze intrappolate nel traffico continua a suscitare discussioni accese, soprattutto nelle zone vicine al Policlinico Gemelli di Roma. Un filmato condiviso su Instagram da Welcome To Favelas mostra chiaramente la difficoltà di manovra dei mezzi di soccorso, ostacolati dalla presenza di una ciclabile e da una situazione viaria caotica.
Un medico ha espresso la sua preoccupazione spiegando che, in casi critici come un ictus cerebrale, anche pochi minuti di ritardo possono fare la differenza tra vita e morte. Citando uno studio scientifico, ha ricordato che le probabilità di recupero funzionale diminuiscono del 33% per ogni 30 minuti di ritardo nel trattamento medico, noto come EVT (trombectomia).
Ambulanze bloccate dal traffico: quale responsabilità?
Sotto il post, si è scatenato un acceso dibattito. Alcuni utenti attribuiscono la responsabilità al caos generato dalle auto parcheggiate male e dalla mancanza di un’adeguata gestione del traffico, affermando che le ciclabili non siano la causa principale del problema, ma anzi uno strumento per ridurre traffico e inquinamento.
Uno dei commentatori ha scritto: “Ma che c’entra la ciclabile? Ci sono troppe auto in giro e parcheggiate male. Le ciclabili servono a ridurre traffico e inquinamento atmosferico.”
Dall’altra parte, c’è chi critica l’effettiva utilità delle piste ciclabili nella zona, accusandole di essere spesso poco frequentate e di aver sottratto spazio alle carreggiate, peggiorando la viabilità: “Le ciclabili sono sempre vuote e non risolvono nulla. La strada è ormai inaccessibile per i mezzi di soccorso.”
Una crisi più ampia: il dramma del 118 a Roma e nel Lazio
La questione del traffico e delle ciclabili si inserisce in un quadro più ampio, quello della crisi del servizio 118 a Roma e nel Lazio. Secondo recenti denunce, la situazione delle automediche è ormai drammatica, con mezzi spesso insufficienti e tempi di risposta che non rispettano gli standard minimi.
Questo scenario aggrava ulteriormente i problemi legati ai ritardi nel soccorso, mettendo a rischio la vita dei cittadini. Interventi strutturali e organizzativi non sono più rimandabili, per garantire un servizio sanitario di emergenza all’altezza delle esigenze della popolazione.