Roma, arriva la ‘Cinghialata antifascista’, ma l’iniziativa specista scatena le polemiche

Cinghialata antifascista

Secondo le intenzioni degli organizzatori dovrebbe essere una festa all’insegna dell’antifascismo. Lo indicano i manifesti, rigorosamente rossi. E la bandiera del Partito Comunista Italiano. Rosso è anche lui, il protagonista della serata: il cinghiale. Raffigurato con l’espressione inferocita, nell’atto di aggredire e uccidere qualcuno.

Ma ad essere ucciso è proprio lui, il cinghiale. E poi cotto in vari modi. L’espressione feroce, quindi, sarebbe da attribuire non al povero animale, che solitamente ne ha ben altre, più quiete, rispetto a quella del manifesto, ma a chi ha dato vita all’idea di quella che, più che un’iniziativa politica, sembra solo una sagra di paese.

La polemica tra esponenti di sinistra

E ad attaccare la manifestazione, per assurdo, non sono gli esponenti della destra, ma quelli della stessa sinistra. Qualcuno – pochi – plaude all’iniziativa, pregustando sughi e costolette. Ma i più, invece, sono indignati e si ribellano ai “compagni”. “Scusate, ma vi sentite di sinistra mangiando un animale libero, braccato, ucciso? Siete la morte della sinistra vera. Evolvetevi, se non ora quando?”, chiede Roberta.

E poi Sara che incalza: “Che belle le iniziative speciste con ZERO e dico ZERO senso politico. Se vi volete ingozzare di cadaveri di compagn* animali, fatelo di nascosto e nelle fogne assieme a chi vi somiglia”, protesta”. Ma poi prosegue: “Inaccettabile questo grado di inconsapevolezza, ma in che anno vivete? Ma di lotta intersezionale avete mai sentito parlare? La volete smettere di infantilizzare chi lotta per gli animali? Non siete al centro del mondo, e tutte le persone che si prestano e partecipano a queste iniziative non sono inclusive e non si possono giustificare. La vita degli animali conta infinitamente di più delle vostre pance piene, esattamente come la vita dei lavoratori conta più del denaro nelle tasche dei padroni“.

Roberta è più lapidaria: “Finché per festeggiare sentirete il bisogno di uccidere per mangiare, avete già perso in partenza”.

La lite corre sul web

Quello che doveva essere un invito si è trasformato in un’occasione per litigare, anche tra persone della stessa corrente di partito. Ed ecco allora che alla frase di Marco, che scrive: “Fate più schifo dei fascisti. Nel 2024 ancora a sfruttare il prossimo indifeso e nutrirvi di sofferenza. Viva i cinghiali, viva la libertà e viva la vera lotta”, Gianluca risponde in maniera provocatoria con un “forse se te magni due bistecche ti arrivano un po’ di proteine a quel cervello bacato”.

E nasce la rissa virtuale, con botta e risposta non solo da parte dei due “protagonisti”, ma anche di altre persone. E poi ancora Romano, che prende le distanze da quella che sempre più non appare a nessuno una festa. “Io sono un compagno da sempre, forse anche prima di voi tutti e uno schifo del genere non l’ho mai visto, degno di una festa della Lega. Avete organizzato uno schifo di festa, rispetto per gli animali cari NON compagni, ritirate questa vergogna”.

Insomma, l’evento – che costa 15 euro a persona – è previsto per domenica 14 luglio. Ma quanti andranno, vista la polemica? E quanto effettivamente si tratta di un evento a connotazione politica o, viceversa, è solo una scusa per mangiare? Ma del resto, volendo ironizzare, quante volte la politica è stata usata solo “per mangiare”?