Roma, autobus e metro deserti. Sembra un film di fantascienza (video)
Autobus deserti.
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Autobus e metro viaggiano sostanzialmente vuoti. Almeno abbiamo la consolazione che non si incendiano più. Negli ultimi tre anni infatti ci sono stati ben 140 incendi a bordo di vetture Atac. Tornando alla città deserta, anche i trasporti pubblici hanno cambiato volto. Come rivela il sito Odisseaquotidiana sulla sua pagina Facebook, quando va bene ci sono quattro o cinque, passeggeri, altrimenti rimane solo l’autista, con mascherina e guanti, ovviamente. Tram, autobus, metro, stazioni della metro: tutto spettralmente vuoto, sembra la scena di un film di fantascienza. Di un incubo.
Sugli autobus e metro il traffico è calato del 90 per cento
Secondo il quotidiano romano La Repubblica, le stime parlano di un calo dei passeggeri del 90 per cento, anche perché ultimamente il sindaco di Roma Virginia Raggi ha disposto controlli di polizia anche a bordo dei mezzi pubblici. Comunque, l’Atac nelle ultime ore ha chiesto la cassa integrazione addirittura per quattromila dipendenti. E poi, ovviamente, ha riorganizzato il servizio, diminuendo le corse, così tra un mezzo e il succesivo c’è da aspettare di più. Questo, se è giusto dal punto di vista dell’organizzazione, causa però enormi problemi a quelle perone che i mezzi li usano per andare a lavorare.
Organizzarsi con le esigenze dei lavoratori
Le misure di contenimento decise dal governo stanno causando enormi problemi, insomma. Oltre all’aspetto economico, c’è l’aspetto pratico. I pochi lavoratori che svolgono servizi essenziali, e che non hanno l’automobile, si trovsano insomma in grandissima difficoltà, perché devono uscire prima per trovare l’autobus o la metro, e presumibilmente otrneranno tardi per lo stesso motivo. Sappiamo che per il perosnale sanitario i tassisti si sono organizzati per portarli al lavoro nei vari ospedali. Perché non fare lo stesso con i mezzi pubblici? Magari scadenzando a orari – orari certi però e non approssimativi come prima dell’emergenza – le varie corse, e tarandole sulle esigenze dei lavoratori essenziali.