Roma, bimbi al freddo nella scuola dell’infanzia Airone: monta la protesta dei genitori

Scuola dell'infanzia Airone Roma
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Non si risolve il problema del riscaldamento nella scuola dell’infanzia Airone, in via di S. Romano 56 a Roma. Da più di una settimana, i piccoli alunni affrontano temperature inaccettabili: la caldaia è fuori uso, lasciando le aule gelide. La situazione ha portato molti genitori a tenere i bambini a casa, con classi ormai quasi deserte. Ma questa scelta, per molte famiglie, comporta sacrifici pesanti: «Non possiamo andare al lavoro, siamo esasperati», raccontano alcuni genitori. Senza contare che alcuni bambini, che invece sono andati a scuola, hanno accusato raffreddamenti e malesseri dovuti proprio alle temperature non idonee.

La protesta dei genitori

Il malcontento non è passato inosservato. I genitori, esasperati dal silenzio e dall’inerzia delle istituzioni, si sono rivolti al consigliere municipale Fabrizio Montanini, che questa mattina ha protocollato una richiesta urgente di intervento al Municipio IV.

La nota, inviata a una lunga lista di dirigenti e assessori competenti, chiede l’immediata fornitura di riscaldatori elettrici come misura tampone, in attesa della riparazione definitiva dell’impianto. «È una situazione intollerabile – scrive Montanini – che mette a rischio il benessere e la salute dei bambini».

A chi è stata indirizzata la richiesta

La lettera è arrivata ai massimi vertici del Municipio IV e di Roma Capitale, inclusi il Direttore del Municipio IV, Rodolfo Gaudio, il Direttore dell’Area Socio Educativa, Giuseppe Catania, e l’Assessora alla Scuola, Claudia Pratelli. Coinvolti anche i responsabili delle politiche educative locali, come Annarita Leobruni, e il presidente del Municipio, Massimiliano Umberti.

Un’emergenza che non può aspettare

La situazione della scuola Airone è solo uno dei tanti episodi che sottolineano la fragilità delle infrastrutture scolastiche della Capitale. I genitori ora chiedono non solo un intervento immediato, ma anche una soluzione strutturale per garantire ai loro figli ambienti sicuri e accoglienti.

«Non possiamo accettare che i nostri figli debbano studiare al freddo – ribadiscono i genitori –. La scuola deve essere un luogo dove si cresce sereni, non dove si combatte con disagi evitabili».

Il prossimo passo

Adesso, la palla è nelle mani delle istituzioni. Le famiglie aspettano risposte rapide, perché ogni giorno senza riscaldamento è un giorno in più di sacrifici e disagio. La speranza è che la mobilitazione politica porti a una soluzione tempestiva, ma, intanto, la frustrazione continua a crescere. La scuola dell’infanzia Airone non può più aspettare.