Roma, blitz degli attivisti in via del Corso: vernice nera contro l’albero di Natale di Fendi

Albero di Natale Fendi a Roma

Hanno lanciato vernice nera contro l’albero di Natale di Fendi, con l’intenzione di trasformarlo da simbolo del lusso a quello di una protesta che punta il dito contro le disuguaglianze sociali e la crisi climatica. Questo è il messaggio lanciato da due attivisti di Ultima Generazione, che questo pomeriggio intorno alle 18, nel cuore di Roma, davanti al negozio Fendi in via del Corso, all’altezza di largo Carlo Goldoni, hanno compiuto un’azione di disobbedienza civile nonviolenta. Con una vernice lavabile, hanno macchiato l’albero di Natale come gesto di denuncia contro un sistema che, secondo loro, “dimentica i poveri e favorisce i miliardari”.

“A Natale vogliamo un futuro, non carbone”

Gli attivisti, con striscioni e cartelli in mano, hanno gridato parole dure ma incisive: “In Italia, 5,7 milioni di poveri. Buon Natale un c***o”. Un dato drammatico, confermato dal recente rapporto Caritas, che rivela come il 9,7% degli italiani viva in povertà assoluta. Tra i partecipanti, Fede, un ragazzo di 18 anni, ha dichiarato con fermezza: “Non voglio un albero, voglio un futuro. Questo governo non ripara i danni delle catastrofi, ci lascia soli. Non vedete che noi siamo sempre più poveri e loro sempre più ricchi? È ora di svegliarsi”.

Disuguaglianze sociali: un Natale senza regali per milioni di italiani

La contrapposizione tra i dati sulla povertà e la crescita dei patrimoni dei ricchi emerge con forza. Da un lato, famiglie che faticano a mettere in tavola un pasto, dall’altro una classifica Forbes che celebra i “paperoni italiani”, molti dei quali arricchiti nei settori del lusso, dei fossili e dell’agroalimentare.

Gli attivisti puntano anche contro la legge di bilancio del governo, accusato di trascurare le famiglie colpite da alluvioni e di ridurre i fondi per la prevenzione del dissesto idrogeologico. “Rimborsi milionari per i ministri, tagli alla sanità e alla scuola, ma spese militari in aumento di oltre 2,1 miliardi di euro. Questa è la politica nera che ci condanna al disastro”, affermano.

Le leggende natalizie ribaltate: il carbone ai potenti

Mentre il carbone nelle fiabe di Natale è riservato ai bambini cattivi, per gli attivisti di Ultima Generazione è il simbolo di un messaggio: “Lo portiamo alle multinazionali complici dello sfruttamento sociale e ambientale”.

Nonostante le critiche e i tentativi di repressione, il movimento promette di non fermarsi. “Continueremo a protestare in modo nonviolento, prendendoci la responsabilità delle nostre azioni e affrontando le conseguenze. Non possiamo più restare in silenzio di fronte a un futuro sempre più nero.”