Roma, bodycam per autisti e controllori Atac: videocamere fuori e dentro i bus

A destra, un classico bus Atac di Roma, a sinistra bodycam per gli autisti e videocamere dentro e fuori i bus
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Roma, bodycam per autisti e controllori Atac: videocamere fuori e dentro i bus, per la sicurezza di tutti, operatori e cittadini. La sicurezza sui mezzi pubblici di Roma è sempre più sotto i riflettori. Dopo una serie di aggressioni a conducenti e controllori, lil Campidoglio ha approvato un protocollo d’intesa che prevede l’introduzione di nuove misure di sicurezza su autobus, metro e tram. Tra le novità principali, l’introduzione di bodycam per gli autisti, impianti di videosorveglianza e un monitoraggio costante degli episodi di violenza a bordo dei mezzi Atac.

Roma, bodycam per autisti e controllori Atac

Il protocollo, frutto della collaborazione tra il Comune, la prefettura e i principali sindacati del settore trasporti, come Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Faisa-Cisal e Fast, ha l’obiettivo di migliorare la sicurezza del personale e dei passeggeri attraverso una serie di progetti, alcuni già in fase di sperimentazione, altri ancora da avviare.

Videocamere fuori e dentro i bus

Le bodycam, mini telecamere portatili che saranno indossate dagli autisti, rappresentano una delle prime misure che verranno implementate in via sperimentale. Non è ancora chiaro se saranno posizionate sulla cintura o sulla camicia degli operatori, ma il loro ruolo sarà cruciale: registreranno immagini che potranno essere utilizzate come prove in caso di aggressioni e costituiranno anche un efficace deterrente contro eventuali atti di violenza.

Questa misura, fortemente voluta dai sindacati, si aggiunge a un altro strumento già in uso su gran parte dei mezzi Atac: il “panic button“, un pulsante che consente agli autisti di inviare immediatamente un allarme alle forze dell’ordine senza passare per il centralino del 112.

Il protocollo d’intesa

Il protocollo d’intesa nasce dall’esigenza di contrastare l’aumento delle aggressioni agli operatori del trasporto pubblico, che solo nei primi mesi del 2023 hanno registrato almeno 74 episodi di violenza. La Prefettura di Roma, insieme ai rappresentanti sindacali, ha avviato una serie di incontri che hanno portato alla definizione di questo accordo, approvato dal Campidoglio e condiviso anche da Cotral.

Oltre all’introduzione delle bodycam, il protocollo prevede l’avvio di un tavolo permanente con tutte le forze dell’ordine, inclusi i vigili urbani, per monitorare costantemente le aggressioni e mappare le linee di trasporto più a rischio, specialmente nelle aree periferiche della città. Su queste tratte, considerate più critiche, verrà installato il “road scanner“, un dispositivo capace di registrare le immagini dalla strada e ricostruire la dinamica degli episodi violenti.

Il commento dei sindacati

Marino Masucci, segretario regionale della Filt-Cisl, ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto: «Siamo soddisfatti perché siamo arrivati a un testo condiviso. La sicurezza sul trasporto pubblico è un bene comune».

Tra le altre novità, entro il primo semestre del 2025 tutti gli autobus saranno equipaggiati con un sistema di telecamere interno. Inoltre, il protocollo prevede la riapertura dei negozi all’interno delle stazioni metro, attualmente chiusi, per aumentare la presenza di personale e dissuadere comportamenti illeciti come furti e atti di vandalismo da parte delle baby gang. Queste iniziative rappresentano un passo importante verso una maggiore sicurezza sui mezzi pubblici di Roma, in un contesto in cui la tutela del personale e dei passeggeri è sempre più prioritaria.