Roma, bollette più care per i romani: arriva la nuova ‘tassa’ sui nasoni


Roma, bollette più care per i romani: arriva la nuova ‘tassa‘ sui nasoni. I romani dovranno contribuire alla manutenzione e all’ammodernamento delle fontanelle pubbliche della Capitale con un aumento in bolletta di 1,26 euro annui. La decisione è stata presa lo scorso dicembre dalla conferenza dei sindaci di Acea Ato2, ossia da tutti i 117 sindaci di Roma (inclusa) più provincia. Conferenza (attualmente guidata da Gualtieri e delegato Sanna) che ha avuto luogo presso la sede della Città Metropolitana di Roma in via IV Novembre 119, a due passi da piazza Venezia. Ma resa nota solo ieri. La decisione garantirà un gettito di circa tre milioni di euro all’anno. A pesare di più, ovviamente, è il voto di Roma Capitale, non tanto quello dei ‘piccoli’ comuni della provincia, ossia tutti i municipi che costituiscono il bacino Ato 2 di Acea.

Manutenzione e ammodernamento dei nasoni di Roma, ma chi paga Acea?

Questi fondi ottenuti grazie alla nuova ‘tassa‘ serviranno alla manutenzione e all’ammodernamento di circa 2.800 fontanelle, i celebri “nasoni“, e 200 casette dell’acqua sparse per la città.

Il provvedimento si è reso necessario – spiegano dalla Città Metropolitana di Roma – per compensare il taglio del contributo comunale sul costo dell’acqua pubblica. In pratica, i soldi che prima pagavano i comuni, ora li pagheranno direttamente e solo i cittadini di Roma e provincia.

Nasoni hitech e stop agli sprechi

Il piano prevede l’ammodernamento di molte fontanelle che diventeranno “hitech”, così promettono Campidoglio e Acea. L’obiettivo sarebbe quello di utilizzare l’acqua in eccesso per l’irrigazione, riducendo così gli sprechi.

Questo approccio si ispira a progetti già realizzati, come le nuove fontane di Piazza Pia e Piazza San Giovanni, che già funzionano con un sistema di ricircolo. La misura punta a ottimizzare le risorse idriche, trasformando le fontanelle in strumenti più sostenibili.

Acea pronta a gestire anche le fontane storiche

Un ulteriore passo verso la gestione delle risorse idriche di Roma riguarda la gestione delle fontane storiche. In base alla recente delibera della conferenza dei sindaci, Acea potrebbe occuparsi della manutenzione di queste opere a patto che siano dotate di un sistema di ricircolo. Questa strategia consentirebbe di preservare il patrimonio storico della città riducendo al minimo lo spreco d’acqua. L’acqua è un bene sempre più raro e prezioso, su questo non c’è dubbio. Ma il problema è: perchè debbono pagare sempre e soli i cittadini?