Roma, borseggi nelle metro. Gualtieri: ‘Presto arriverà la ‘Polmetro’, dobbiamo aumentare i vigilantes’
Il fenomeno dei borseggiatori nelle metro di Roma è realtà: ogni giorno le scene si ripetono perché cambiano le vittime di turno, ma il modus operandi è sempre lo stesso. Agiscono in gruppo perché è così che si sentono forti e imbattibili: ognuno di loro ha un proprio ruolo, c’è chi è alla porta, chi distrae, chi entra in azione e chi cerca di fare confusione per non attirare l’attenzione. E tra turisti (e non solo) presi di mira e risse anche tra le bande ‘rivali’ di borseggiatori, i mezzi di trasporto della Capitale non sembrano certo così sicuri. Quella città descritta dal Sindaco Gualtieri, quella Roma con ‘disagi limitati al presente e con un futuro migliore per i romani‘ sembra essere così solo su carta perché nei fatti la realtà parla d’altro.
E ora a Roma, ma anche a Napoli e a Milano, per garantire la sicurezza arriverà la ‘Polmetro‘, un servizio strutturale istituito dal Viminale. Il nome lo dice, è chiaro, sicuramente non ha bisogno di spiegazioni: Polizia sulla metro (che opererà nelle metro) per far sentire protetti i viaggiatori, quelli che spesso devono fare i conti con i ladri. Ora alle bande di etnia rom nella Capitale si sono aggiunti i latinos, che sembrano essere più violenti: non è raro imbattersi in risse, pestaggi, con quelle scene che vengono filmate e che finiscono in rete. E che non fanno certo di Roma un bel biglietto da visita.
Gualtieri: ‘Il fenomeno dei borseggiatori è odioso”
Se da una parte Roma nell’ultimo periodo ha fatto il ‘boom’ di turisti ed è la prima città europea per crescita turistica nel 2023, con un +45,2% sull’anno precedente, dall’altra resta il problema dei borseggiatori. E ora che il Giubileo si avvicina e la Capitale sarà presa d’assalto, la domanda di molti è sempre la stessa: come fare a mettere un freno a quel fenomeno, che sembra dilagante? Milioni di turisti sono previsti a Roma. Diventeranno altre prede facili per i borseggiatori?.
La soluzione ora c’è e porta il nome di Polmetro. “Ieri sono stato al ministero dell’Interno dove ho incontrato il ministro Piantedosi, insieme ai sindaci di Milano e Napoli e al dott. Greco (delegato capitolino alla Sicurezza, ndr) a parlare del tema dei borseggi per capire cosa possiamo fare tutti insieme. La prima cosa è avere più presidii nella metro, ho chiesto una maggiore presenza della Polizia e ieri Piantedosi ci ha detto che il servizio strutturale ‘Polmetro‘, che già esiste a Milano, verrà esteso a Roma e Napoli. Lo apprezzo moltissimo perché era ciò che avevo chiesto”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, parlando al canale Twitch di Ivan Grieco.
Anche il Sindaco Gualtieri è consapevole che quello dei borseggi è “un fenomeno particolarmente odioso, anche se non nuovo, ma costante da parecchi anni. Mi preoccupa molto e ce ne stiamo occupando costantemente”. Il primo cittadino della Capitale ha chiesto ad Atac di aumentare il numero di vigilantes, di trovare più risorse, ma è consapevole che loro “non possono arrestare e quindi avremo più Polizia e Polizia Locale”.
I turisti preoccupati, i consigli per evitare di cadere nella trappola dei borseggiatori
Intanto, i turisti in visita nella Capitale cercano di ‘aiutarsi’ a vicenda e sui social ci sono addirittura dei tutorial, diventati virali, per non cadere nella trappola dei borseggiatori. Chi ha visitato Roma mette in guardia gli altri ed è come se facessero ‘squadra’ per difendersi e trovare una soluzione ai loro viaggi sui mezzi di trasporto, che spesso sono da incubo. Nessuno si sente più al sicuro in metro.
E chissà se qualcosa ora cambierà con la Polmetro. I borseggiatori smetteranno di fare il loro ‘lavoro’? E quelle scene di risse violente e pestaggi diventeranno solo un brutto ricordo? La Capitale riuscirà a diventare quella città dei sogni, sicura e in crescita che il Sindaco Gualtieri ha descritto? Se lo augurano tutti. Turisti in vacanza a Roma e pendolari che utilizzano i mezzi di trasporto ogni giorno per andare al lavoro. ‘Viaggi’ che diventano un’odissea con quella quotidianità, fatta di violenza e “manolesta”, che sembra quasi la normalità.