Roma, borseggiato in metro il vescovo di Rimini: rincasava dopo i funerali di Papa Francesco

Monsignor Nicolò Anselmi, in primo piano il Papa Francesco Bergoglio

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Roma, città eterna e crocevia di spiritualità, è anche teatro di episodi meno edificanti. Domenica scorsa, nel cuore della capitale, tra migliaia di pellegrini accorsi per dare l’ultimo saluto a Papa Francesco, i borseggiatori hanno colpito ancora. Questa volta la vittima è stata monsignor Nicolò Anselmi, vescovo di Rimini, presente nella Capitale per partecipare ai solenni funerali del pontefice. Il prelato, al termine della cerimonia e diretto alla stazione Termini per rientrare nella sua diocesi, è stato derubato mentre viaggiava a bordo di un treno della metropolitana linea A.

L’episodio è stato raccontato dal quotidiano La Repubblica.

Il furto nella calca della metro di Roma

Come spesso accade, i ladri hanno approfittato del caos. Vagoni affollati, confusione generale, valigie, zaini e persone in piedi accalcate nei corridoi: condizioni ideali per i “professionisti del portafoglio”. I pickpockets romani, esperti e ben organizzati, si sono mescolati tra la folla di pellegrini per colpire indisturbati. È stato proprio in quel contesto, in un attimo di distrazione, che Anselmi ha subito il furto. Solo una volta giunto a Termini si è accorto della sparizione del portafoglio e ha subito chiesto aiuto alle forze dell’ordine presenti nella stazione.

Una piaga quotidiana a Roma

Il furto subito dal vescovo non è un caso isolato. Roma è da anni terreno fertile per il borseggio, soprattutto nei periodi di maggiore affluenza turistica o religiosa. Gli eventi solenni come i funerali papali attirano non solo fedeli da tutto il mondo, ma anche malintenzionati pronti ad approfittare dell’affollamento. Metro, autobus, tram, persino le basiliche diventano luoghi a rischio. I gruppi di borseggiatori agiscono in modo silenzioso, quasi invisibile, con movimenti rapidi e precisi. Colpiscono e spariscono nel giro di pochi secondi.

Reazione immediata

Dopo aver denunciato il furto ai carabinieri presenti a Termini, monsignor Anselmi ha proseguito il suo viaggio verso Rimini, dove ha poi formalizzato la denuncia il giorno seguente. Pur dispiaciuto, ha minimizzato l’accaduto, tornando subito alle sue attività pastorali. L’episodio, tuttavia, ha acceso nuovamente i riflettori su una problematica che colpisce indistintamente turisti, cittadini e persino rappresentanti della Chiesa.

Controlli rafforzati

Nonostante la recrudescenza del fenomeno, le forze dell’ordine non restano a guardare. Solo nell’ultimo fine settimana, mentre Roma accoglieva centinaia di migliaia di persone per i funerali di Papa Francesco, i carabinieri hanno effettuato una serie di controlli mirati nelle aree sensibili. Il bilancio è stato significativo: oltre 14 arresti per borseggio e furti con destrezza, molti dei quali proprio nei pressi di San Pietro e nelle stazioni della metropolitana.

La sicurezza durante i grandi eventi

L’episodio che ha visto protagonista monsignor Anselmi riporta in primo piano l’importanza della sicurezza durante gli eventi di massa. Roma, pur dotata di un dispositivo di sorveglianza costante, si trova spesso in difficoltà quando il flusso di persone cresce esponenzialmente. La mobilitazione delle forze dell’ordine è massiccia, ma il contrasto al borseggio richiede attenzione continua, strategie mirate e collaborazione da parte dei cittadini. I furti, in questi contesti, non sono solo episodi di microcriminalità: diventano il simbolo delle criticità irrisolte della Capitale.