Roma, botte alla figlia, poi calci, schiaffi e sputi ai poliziotti: rissa violenta a Don Bosco

auto polizia

Scene di ordinaria follia a Roma, nel quartiere Don Bosco, dove un violento diverbio fra padre e figlia sfocia in una rissa in piena regola, portando due agenti di polizia in ospedale. L’incredibile episodio è avvenuto ieri, martedì 5 novembre, intorno alle 17:30, in un condominio popolare di via Marco Dino Rossi, dove le urla e i suoni di botte e schiaffi hanno attirato l’attenzione dei vicini, allertando le forze dell’ordine.

“Questo fidanzamento non s’ha da fare”

La causa del litigio era una richiesta del padre, un uomo di 48 anni, che pretendeva che la figlia interrompesse la sua relazione con un fidanzato tossicodipendente. Nonostante i tentativi precedenti di fermare la relazione, stavolta la violenza è scoppiata in maniera incontrollabile. La ragazza, di 23 anni, ha urlato dal balcone chiedendo aiuto, cercando di difendersi come poteva dai colpi che le venivano inferti dal padre.

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L’intervento della polizia e l’escalation della violenza

Quando la polizia è arrivata sul posto, il padre ha immediatamente rivolto la sua furia contro gli agenti, insultandoli e cercando di impedire che fermassero la violenza contro la figlia. Ma non è finita lì. Ha dirottato la sua rabbia verso gli agenti e ha aggredito i due poliziotti con calci, pugni e sputi. A complicare la situazione, lo zio della ragazza, un uomo di 51 anni con precedenti penali, che è intervenuto per ostacolare l’intervento, aggredendo anche il secondo poliziotto per impedire che andasse in soccorso del primo e generando una vera e propria rissa.

L’arresto e le conseguenze

Ci sono voluti altri agenti per riportare la calma e fermare la violenza. Alla fine, padre e zio della ragazza sono stati arrestati e portati via dalle forze dell’ordine. Entrambi avevano importanti precedenti penali, tra cui reati predatori e uno dei due anche per droga. I due poliziotti feriti sono stati soccorsi dal 118 e portati al pronto soccorso, dove sono stati medicati per contusioni e dimessi con una prognosi di tre giorni.