Roma, bottiglia incendiaria contro il circolo dei Fedayn al Quadraro

Una molotov lanciata nella notte, le fiamme che divorano il silenzio del Quadraro e un messaggio che sa di minaccia: è successo tutto intorno alla mezzanotte, quando il circolo ricreativo in via dei Sulpici, storica roccaforte del gruppo Fedayn, legato al tifo organizzato della Roma, è stato preso di mira da ignoti.
All’interno del locale i vigili del fuoco hanno trovato una bottiglia incendiaria ancora piena di liquido infiammabile. A dare l’allarme sono stati alcuni residenti, svegliati dal crepitio delle fiamme. Sul posto sono intervenuti gli agenti dei commissariati Casilina, Romanina e Tuscolano, ma anche la Digos, che ha subito preso in mano le indagini per ricostruire quanto accaduto.

Nessuna telecamera, nessun testimone: un’azione mirata
Il dettaglio più inquietante è l’assenza totale di telecamere di sorveglianza e di testimoni: chi ha agito sapeva esattamente dove colpire e come farlo senza lasciare tracce evidenti. Nessun messaggio scritto, nessuna rivendicazione. Solo fuoco e paura.
Al momento non si esclude nessuna pista: potrebbe trattarsi di un regolamento di conti interno al mondo del tifo, ma non si esclude nemmeno la pista politica o quella personale. L’unica certezza è che colpire un luogo simbolo come il circolo Quadraro, da sempre punto di riferimento per una parte del tifo giallorosso, rappresenta un gesto dal forte significato.
Un luogo simbolo che torna nel mirino
Il circolo era frequentato da alcuni storici membri del gruppo Fedayn, scioltosi ufficialmente lo scorso anno ma ancora molto presente nella memoria e nella struttura del tifo organizzato romanista. Questo episodio riaccende i riflettori su un contesto spesso controverso, fatto di identità forti, rivalità profonde e, purtroppo, talvolta anche di violenza.
La Digos ora cerca risposte in un mosaico frammentato, dove ogni tassello potrebbe cambiare il significato di quanto accaduto. E intanto, nella capitale, cresce la tensione tra i quartieri dove il calcio è molto più di una passione: è identità, territorio, appartenenza.
Ancelotti dice sì al Brasile: niente Roma o Milan, guiderà la Seleção verso il Mondiale 2026
Le indagini
Mentre gli agenti scandagliano ogni angolo del circolo di via dei Sulpici, l’attenzione si concentra su due linee investigative. La prima ipotizza un regolamento di conti interno al tifo giallorosso, dove la scioglimento dei Fedayn e le correnti residue potrebbero aver alimentato rancori. La seconda, più inquietante, guarda a un gesto di intimidazione politica: colpire un simbolo di aggregazione popolare, laddove il calcio si mescola a questioni di territorio e appartenenza.
Gli investigatori stanno ricostruendo gli spostamenti dei residenti e ispezionando eventuali telecamere private nelle vie limitrofe. I vigili del fuoco hanno già consegnato il contenitore della bottiglia incendiaria agli esperti della Scientifica: ogni traccia di impronta o DNA potrebbe essere decisiva per incastrare chi ha agito nella notte.