Roma brucia e puzza, le promesse di Gualtieri: ‘Sarà pulita come un borgo del Trentino’. Dopo due anni ecco com’è ridotta
Roma brucia. Colpa dei piromani. E delle tante, troppe discariche a cielo aperto che costellano la città. Tra quattro mesi si aprirà la Porta Santa e migliaia di fedeli-turisti invaderanno la Capitale. O meglio quello che ne rimane, dopo questa estate. L’ennesima segnata da roghi e devastazione. Che, forse, almeno in parte, poteva essere evitata.
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Le promesse non mantenute di Gualtieri: “Roma pulita come una città del Trentino entro due anni”
Se due anni anni fa l’emergenza rifiuti era dettata dall’incendio al Tmb di Malagrotta, adesso non si può più parlare di “emergenza”, ma di ordinario degrado. Rifiuti lungo le strade e sui marciapiedi, accatastati vicino ai cassonetti. E poi ancora nelle aree verdi, in discariche non autorizzate, dove loschi personaggi scaricano di tutto per evitare il costo del conferimento in discarica.
Posti conosciuti da tutti, in quanto denunciati anche dalla stampa. E ignorati, come i tanti accampamenti abusivi, da cui spesso e volentieri partono gli incendi. Come il maxi rogo della Magliana del 20 giugno, o il recentissimo e devastante incendio di Monte Mario, entrambi nati da fuochi nelle baracche. E dai cumuli di rifiuti che le attorniano. Eppure il sindaco due anni fa parlava così.
“Lavoriamo impegnandoci al massimo per risolvere il problema dei rifiuti a Roma. Entro una settimana credo che riusciremo a tornare a una situazione di normalità“, diceva il 18 luglio 2022, dopo l’incendio al Tmb di Malagrotta. E poi, profetizzava, impegnandosi con i romani: “Abbiamo lanciato un nuovo sistema di squadre con 655 persone che cominciano a fare quello che non si faceva a Roma da anni. Affinché Roma sia pulita come un borgo del Trentino, ci vorranno un paio d’anni. Ma grazie a questo modo da raggiungeremo l’eccellenza”.
Fantasie contro la realtà
Le belle parole di Roberto Gualtieri sono state come le onde del mare: infrante negli scogli della realtà. E la realtà vede Roma che sta pian piano perdendo il suo primato di città più verde d’Europa per colpa dei troppi incendi ma non solo vista la pessima cura del verde, con migliaia di alberi abbattuti senza un’adeguata ripiantumazione.
Ma tornando a quello che doveva essere il cavallo di battaglia del sindaco, ovvero i rifiuti, basta farsi un giro per la città. Ogni quartiere ha la sua “perla”, come stiamo dimostrando anche, ogni settimana, con la nostra rubrica “Quartieri da incubo“. Accampamenti e tendopoli in centro e in periferia, cumuli di immondizia anche di fronte a ospedali e scuole. Persone costrette a camminare per strada perché i marciapiedi sono ostruiti dalle erbacce e dai rifiuti. Forse Gualtieri non ha mai visto un borgo del Trentino, perché Roma, così com’è adesso, di certo non gli somiglia.