Roma, cade un albero su un edificio: rotta tubatura del gas, tragedia evitata per un soffio
A Roma, anche un albero che cade senza vittime riesce a raccontare una città che sembra in guerra con sé stessa. Via Pievebovigliana 21, a San Basilio, nella mattinata di oggi, 24 dicembre, un altro albero è caduto, questa volta su un edificio. Nessuno si è fatto male, per fortuna, ma il crollo ha causato danni non da poco: una tubatura del gas si è rotta, provocando una perdita che ha richiesto l’intervento urgente dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri della Stazione di San Basilio.
Il rischio, ancora una volta, era altissimo. Un’esplosione poteva trasformare l’ennesima caduta in una tragedia. Ma questa volta, per un soffio, il peggio è stato evitato.
Gli alberi di Roma, tragedie annunciate
Quello di stamattina non è un episodio isolato. È solo l’ultimo di una lunga lista di alberi che, in questi giorni, si abbattono su Roma e provincia come un memento inquietante di cosa significa la mancanza di manutenzione.
Ieri, altre due storie hanno fatto tremare i cittadini. La prima è la tragedia che ha colpito Colli Aniene. Al parco Livio Labor, un pioppo si è spezzato come fosse di cartone, schiacciando Francesca Ianni davanti ai suoi tre figli e ferendo gravemente Alessia Annibale. Per la 45enne non c’è stato nulla da fare, è morta sul colpo. Una tragedia che poteva e doveva essere evitata.
Via Salaria, poche ore dopo: un ramo si è staccato da un albero, colpendo due motociclisti. Entrambi sono finiti in ospedale in codice giallo, feriti ma fortunatamente vivi.
Città in crisi: la rabbia dei residenti
Ogni caduta di un albero a Roma è accompagnata da una sensazione di déjà vu: nessuna sorpresa, solo rassegnazione. I cittadini lo dicono da anni: gli alberi non vengono controllati, o quando lo sono, è con metodi superficiali che non garantiscono la sicurezza.
«Basta scuse», si legge nei commenti dei residenti di Colli Aniene, dove ieri si è consumata la tragedia. E la rabbia sale anche a San Basilio: «Quanto dobbiamo aspettare prima che qualcuno faccia qualcosa? Aspettiamo il morto per agire?».
Intanto, le istituzioni parlano di ispezioni visive, manutenzione ordinaria e di eventi climatici eccezionali, ma i fatti raccontano altro: radici mutilate, piante malate e un sistema che non funziona.
Una città che vive nel rischio
Le storie che arrivano da Roma e dai suoi quartieri sono sempre più inquietanti. Non si tratta più di alberi, ma di una città che crolla. E mentre i tecnici continuano a intervenire per riparare i danni e mettere in sicurezza le aree colpite, i cittadini restano con il fiato sospeso, chiedendosi quale sarà il prossimo tronco a cedere e se, la prossima volta, ci sarà ancora qualcuno così fortunato da evitarne il peso.
La domanda non è se, ma quando. E soprattutto: chi pagherà il prossimo prezzo di questa incuria?