Roma: caduta di alberi, incendi e danni estesi: ambientalisti denunciano la cattiva gestione in città
Ambientalisti ed ecologisti continuano ad esprimere forte preoccupazione per la gestione inadeguata del verde urbano nella Capitale, descrivendo la situazione come una vera emergenza ambientale. Lo afferma Piergiorgio Benvenuti, presidente nazionale del movimento ecologista nazionale, Ecoitaliasolidale.
Roma, con 85mila ettari di verde che rappresentano il 67% del territorio cittadino, è il Comune con la maggiore estensione di aree verdi in Europa. Tuttavia, nonostante questo straordinario patrimonio, la gestione è carente e ha portato a tragiche conseguenze: caduta di alberi, rami pericolanti e danni estesi, spesso con vittime e feriti.
La crisi delle pinete romane
Particolarmente preoccupante è la situazione della Pineta di Castel Fusano, area protetta di 916 ettari istituita nel 1980 e parte della Riserva Naturale Litorale Romano dal 1996. Negli ultimi anni, incendi dolosi (tra cui quello devastante del 2017 che ha distrutto 100 ettari) e la diffusione del parassita Toumeyella parvicornis (cocciniglia tartaruga) hanno compromesso oltre 120 ettari di pinus pinea.
Anche la Pineta di Castel Porziano, nella tenuta presidenziale, è gravemente colpita: su 6mila ettari di verde, i 600 ettari di pineta stanno subendo danni crescenti. In totale, si stima che l’80% dei pini della Capitale, circa 120.000 esemplari, sia oggi infetto dal parassita. Questa emergenza, iniziata nel 2018, è aggravata dalla mancanza di interventi fitoterapici adeguati.
Un patrimonio in pericolo: la necessità di una gestione sostenibile
Come sottolinea il professor Luigi Campanella, esperto di fama internazionale, la soluzione non può limitarsi a piantare nuovi alberi. Serve un piano strutturato di monitoraggio, cura e potatura, con interventi ogni 5 anni come previsto dalle linee guida internazionali.
Ad aggravare la situazione, Roma registra un indice di verde fruibile di soli 17 metri quadrati per cittadino, al di sotto della media nazionale di 20 metri quadrati. Questo dato evidenzia l’urgenza di ampliare le aree verdi accessibili per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Un recente studio pubblicato su The Lancet evidenzia che aumentare del 30% la copertura arborea nelle città europee potrebbe ridurre del 40% i decessi legati all’afa. Progetti come Grow Green, avviati nel 2017 e ora supportati dal PNRR, mirano proprio a contrastare il riscaldamento globale e le alluvioni attraverso l’incremento delle aree verdi.
Un futuro più verde: visioni e proposte
Nel corso della Giornata Nazionale dell’Albero, il Presidente Benvenuti ha ricordato la formula 3-30-300, ideata dal ricercatore canadese Cecil Konijnenijk: ogni persona dovrebbe poter vedere almeno 3 alberi dalla finestra di casa; il 30% del quartiere dovrebbe essere ricoperto di verde; La distanza dal parco più vicino non dovrebbe superare i 300 metri.
Questi principi, supportati da studi internazionali, trovano applicazione in pratiche come il “bagno nella foresta” in Giappone e le “foreste della felicità” nei Paesi Bassi.
Un’opportunità unica per Roma
Grazie alla sua estensione verde e agricola, Roma ha il potenziale per diventare un modello di sostenibilità urbana. Tuttavia, come conclude Piergiorgio Benvenuti, “ciò richiede un cambiamento radicale nella gestione del verde urbano e un impegno concreto da parte delle istituzioni.”