Roma Capitale e quei poteri che non ci sono. FDI in Regione suona la sveglia a Zingaretti
Come sappiamo tutti, proprio quest’anno ricorrono i 150 anni di Roma Capitale d’Italia. Una data forte e simbolica, alla quale però non stanno seguendo gli atti necessari per rendere effettivo questo privilegio. Un onore che sembra quasi naturale per l’Urbe, considerato il suo prestigio e la sua storia unica al mondo. Ma che deve essere accompagnato da maggiori risorse e più poteri. Come avviene in ogni parte d’Europa e del Mondo, per le capitali dei rispettivi Stati. In realtà anche in Italia sono stati fatti importanti passi avanti in questo senso, fin dall’inizio degli anni 2000. Quando con la legge Costituzionale n. 3 del 2001 Roma è stata riconosciuta Capitale della Repubblica in Costituzione.
A quel primo passo ne sono seguiti degli altri, anche se svariati anni dopo. Così con legge ordinaria, nel 2009 è stato istituito l’Ente territoriale Roma Capitale. Con tanto di previsioni dettagliate. E delega al governo per il trasferimento di ulteriori risorse e funzioni amministrative. In settori particolari e di massima rilevanza, come il turismo, il decoro urbano, lo smaltimento dei rifiuti, i trasporti, la pianificazione urbanistica, l’edilizia e la sicurezza. Mentre tre anni dopo, esattamente nel 2012, con la legge n. 61 è stata prevista l’istituzione della Conferenza delle Soprintendenze. Per la migliore tutela e valorizzazione dell’immenso patrimonio storico artistico di Roma. Risultato? Poteri e funzioni trasferiti sono rimasti solo sulla carta. E quando si parla di maggiori risorse per Roma, i piatto piange. A cominciare dal Recovery plan, dove per la Capitale è previsto poco o nulla. E Fratelli d’Italia è passata all’attacco.
Roma Capitale, per i 150 anni celebrazioni e un francobollo. Ma soldi zero
Dall’ordine del giorno di Giorgia Meloni alla mozione in Regione. Sui maggiori poteri a Roma FDI suona la sveglia
Sui ritardi nel conferimento a Roma Capitale dei nuovi poteri e delle maggiori risorse previsti dalla legge è intervenuta già con forza la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Con uno specifico ordine del giorno presentato alla Camera dei Deputati a fine dicembre, in occasione della manovra di bilancio. “Grazie alla determinazione di Fratelli d’Italia, la Camera ha approvato all’unanimità delle forze politiche l’ordine del giorno, a nostra prima firma, per chiedere poteri e risorse adeguati per Roma Capitale”, aveva dichiarato la stessa Meloni. E nel medesimo documento, si era richiesta anche una pronta accelerazione sul fronte del decentramento amministrativo. Per dotare i 15 Municipi in cui è divisa la città di maggiore autonomia, anche in termini di deleghe e di personale. Adesso invece sono stati i sei consiglieri regionali del Lazio di FDI a tornare alla carica. Chiedendo con una mozione al governatore Zingaretti di farsi parte attiva nei confronti del governo. Perchè gli impegni presi vengano mantenuti. Roma non può più aspettare, visto che Parigi, Londra, Berlino, Madrid e New York hanno il loro status speciale. E la Capitale d’Italia non può certo essere da meno.
Zingaretti si faccia sentire con il governo
I sei consiglieri regionali del Lazio di Fratelli d’Italia che hanno firmato la mozione diretta a Zingaretti hanno le idee chiare. Il governatore del Lazio ha il dovere di farsi sentire dal governo, anche come segretario del Partito democratico. E di chiedere finalmente che Roma Capitale smetta di essere una mera dichiarazione di principio. Ma produca fatti concreti. La Città eterna ha bisogno di tutto, hanno fatto notare i consiglieri. Decoro, sicurezza, trasporto pubblico sono solo alcune delle priorità. Insieme al rilancio del turismo, e alla tutela di un patrimonio storico artistico che da solo potrebbe essere davvero più prezioso del petrolio. Ma bisogna investire. Snellire la burocrazia. Ripensare la città, anche sul fronte green e della sostituzione edilizia. E iniziare a focalizzare l’attenzione sul Giubileo del 2025. Che potrebbe essere un’occasione unica, da non perdere. Queste alcune delle richieste contenute nel documento, firmato da Fabrizio Ghera, Chiara Colosimo, Giancarlo Righini, Antonio Aurigemma, Massimiliano Maselli e Sergio Pirozzi. 150 anni sono passati, ed è ora di suonare la sveglia.
https://atticrl.regione.lazio.it/allegati/mozioni/TESTI_PROPOSTI/436.pdf