Roma, capotreno Cotral arbitra gli europei di volley in permesso sindacale, ma vince in Tribunale: sarà autista Atac
Roma, la vicenda della capotreno Cotral, nota per aver arbitrato partite internazionali di pallavolo durante i permessi sindacali, si è conclusa con una sentenza che le permette di continuare la sua carriera, ma come macchinista della metropolitana di Roma gestita da Atac. La decisione, arrivata dopo una lunga battaglia legale, segna un punto di svolta per una storia che ha suscitato polemiche e attirato l’attenzione del grande pubblico. La notizia è stata riportata dal quotidiano il Messaggero.
Capotreno della Roma-Lido arbitra gli europei di volley
La protagonista della vicenda, in servizio sulla linea ferroviaria Roma-Lido, gestita da Cotral, la società pubblica regionale, è stata al centro di un procedimento disciplinare avviato dopo che, nell’estate 2023, i colleghi l’avevano vista in televisione arbitrando partite degli Europei di volley Under 22. L’arbitraggio era avvenuto durante tre giorni di permesso sindacale, richiesti e ottenuti per motivi lavorativi. Già dal 9 luglio, però, la dipendente era in Olanda, impegnata a dirigere incontri come Olanda–Ungheria e Spagna–Olanda.
L’episodio non era un caso isolato: già nel dicembre 2022 era stata segnalata per aver utilizzato permessi sindacali per arbitrare partite del campionato italiano di volley femminile. Tali comportamenti avevano portato a verifiche interne e a un provvedimento disciplinare che le era costato due giorni di sospensione.
Il trasferimento da Cotral ad Atac: sì del Tribunale
Parallelamente a queste vicende, la capotreno aveva avviato un ricorso legale nel 2021 per essere reintegrata in Atac, dopo che la gestione della Roma-Lido era passata da Atac a Cotral per decisione della Regione Lazio. La sentenza favorevole, arrivata il 20 dicembre 2024, ha confermato il diritto della dipendente a tornare nell’azienda municipale romana.
Dal 2 gennaio 2025 non è più in servizio sulla Roma-Lido. In attesa dei tempi tecnici per il trasferimento definitivo, è destinata a diventare macchinista della metropolitana di Roma, continuando la sua carriera professionale nei trasporti pubblici.
Le polemiche e la carriera da arbitro
L’episodio del permesso sindacale utilizzato per arbitrare partite internazionali ha sollevato interrogativi sull’uso corretto di tali permessi. Secondo le normative, essi devono essere impiegati esclusivamente per attività legate al ruolo sindacale, come riunioni o trattative aziendali. Nonostante le irregolarità accertate, la dipendente ha continuato a costruire una solida carriera arbitrale, che l’ha vista impegnata nei campionati di Serie A di pallavolo dal 2018.
Conclusione
La vicenda della capotreno–arbitro è un intreccio di lavoro, sport e polemiche che ha messo in luce la contraddizione evidente e palese dei permessi sindacali e delle evidenti ‘carriere parallele‘, il tutto a spese dell’erario pubblico. Tra l’altro con l’avallo del Tribunale davvero poco comprensibile. Con il suo trasferimento ad Atac, la protagonista si prepara a una nuova fase lavorativa, mentre resta aperta la riflessione sull’equilibrio tra impegni professionali e passioni personali.