Roma: caro Sindaco Gualtieri, sulla movida non ci siamo proprio…

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Ai “cattivi” consigli diffusi dall’amministrazione capitolina con la campagna sociale #buonamovida, c’è chi risponde con idee più concrete. A prendere posizione è Fabio Sabbatani Schiuma, Responsabile del Dipartimento “La Città della Notte” di Fratelli d’Italia Roma.

“Il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri rilancia la campagna #buonamovida per sensibilizzare i giovani sui rischi dell’abuso di alcol e le sue conseguenze”, dichiara Sabbatani Schiuma. “Fin qui tutto bene. Il problema, però, è che si tratta di un vero e proprio vademecum che Il Nuovo Sette Colli ha sintetizzato così: ‘Ti ubriachi? Vomita nel sacchetto e dormi sul marciapiede’. Ancora più pertinente è stata la domanda del consigliere capitolino Stefano Erbaggi: quanto ha speso il Comune per il kit del post sbornia? Non ci siamo, Signor Sindaco, non ci siamo proprio”, sottolinea con forza Sabbatani Schiuma.

Movida e diritti: una questione complessa

“Roma, Capitale d’Italia – prosegue poi – avrebbe bisogno di ben altre politiche per contemperare diverse esigenze, tutte rispettabili: il diritto dei cittadini alla quiete pubblica nelle ore notturne, il diritto dei giovani a un divertimento sicuro, che magari tranquillizzi anche i genitori, e il diritto al lavoro di tutto il comparto dell’intrattenimento notturno, ossia le discoteche e i locali, con tutta la loro filiera occupazionale”. 

Il vero significato della movida

Fabio Sabbatani Schiuma fa poi un excursus su cosa significa davvero movida, sottolineando come il termine abbia subito un’evoluzione negativa.

“Per prima cosa andrebbe ricordato che il termine movida nacque per designare una speciale atmosfera di vitalità in campo culturale e artistico e il particolare dinamismo intellettuale che caratterizzavano la Spagna a partire dall’inizio degli anni Ottanta. Oggi invece la si collega per lo più a un fenomeno prettamente commerciale e purtroppo a episodi di cronaca nera (le stragi del sabato sera, risse, rave clandestini, droga), a sanzioni e divieti amministrativi (ordinanze anti vetro, chiusure del traffico). O comunque alle proteste dei residenti per il caos e il frastuono. È quindi scaduto a fenomeno selvaggio, abusivo, spesso pericoloso. Va recuperato il suo senso artistico e di socialità. È da riprendere il senso autentico della tradizione della notte romana, che ebbe la sua massima espressione, a partire dagli anni ’50, nella mitica dolce vita e nel fenomeno della Hollywood sul Tevere, quando tutto il jet set internazionale del cinema accorreva a Roma per divertirsi la sera”.

Lavoro, sicurezza e servizi: una città che non si ferma

Sabbatani Schiuma evidenzia anche l’importanza del lavoro notturno e delle esigenze di chi, di notte, non è in giro solo per divertirsi. Ma anche a chi resta a casa e vuole riposare. Perché l’indomani deve alzarsi presto. 

“Fatta questa doverosa premessa, Fratelli d’Italia, guidata a Roma dal deputato Marco Perissa, ha fortemente voluto creare un Dipartimento, denominato ‘La Città della Notte’, che mi è stato affidato come persona che da anni studia il fenomeno e si confronta con le categorie. Vorrei ricordare infatti che un contratto di lavoro su cinque, in Europa, riguarda orari notturni. A Roma, di notte, circa 400.00 persone si muovono per lavoro o per divertirsi. Il resto della popolazione residente ha diritto alla cosiddetta quiete pubblica.

La notte, quindi, non è solo movida. Si parla appunto di lavoro, di sicurezza. Di illuminazione pubblica, di trasporto pubblico e orari. Di Pronto Soccorso, di attività come bar e cornetterie. Di fiorai, di edicole e librerie, di ristorazione e street food. Oltre ovviamente al mondo dell’entertainment, con tutto il suo indotto occupazionale (forniture, personale e servizi). Roma, la “Città Eterna”, è nota per il suo ricco patrimonio storico e culturale. Ed è percepita più come una destinazione esclusivamente religiosa, culturale e storica piuttosto che anche come un centro di divertimento. L’orario di apertura degli esercizi ricettivi è spesso ristretto da regole rigide, esistono soprattutto burocrazie complesse. E il trasporto pubblico non è completamente adattato alle esigenze di un’attrattiva vita notturna”.

Soluzioni per una movida sostenibile

Per Sabbatani Schiuma, servono riforme strutturali per rendere Roma più competitiva rispetto alle altre capitali europee nel settore dell’intrattenimento. E non limitarsi ai semplici “kit di salvataggio”.

“Per posizionarsi all’altezza di altre Capitali europee nel settore dell’intrattenimento e della vita notturna, sono necessarie significative riforme: innanzitutto uno sviluppo delle politiche rivolte alle attività che si svolgono di notte e a tutte le problematiche che ne conseguono, poi modifiche legislative e il miglioramento delle infrastrutture. Tutto ciò può trasformare una città in una destinazione attraente per i giovani e non solo. E questo significa aumento del turismo: tutte le città del vecchio continente che si sono dotate di organismi dedicati a ciò (assessorati alla Notte, commissioni ‘La Città della Notte’, semplici delegati ecc.), che da tempo iniziano a riunirsi a Bruxelles per confrontarsi sulle soluzioni da adottare, confermano questo dato.

È evidente che questa amministrazione della città non riesca a comprendere tutto ciò, la problematica e le potenzialità. Nelle prossime settimane illustreremo queste nostre proposte declinandole nel concreto. La trasformazione delle opportunità di intrattenimento e l’attrazione delle giovani generazioni richiedono sforzi coordinati su molti fronti. Roma, città con un patrimonio culturale unico, può essere ulteriormente arricchita da una vita notturna dinamica e attraente”.