Roma, caso Ilaria Sula, sangue sparso per tutta casa: il ruolo della mamma di Mark sotto la lente della Procura

Roma, caso Ilaria Sula, sangue sparso per tutta casa: il ruolo della mamma di Mark sotto la lente della Procura. Un tappeto di sangue ha svelato l’orrore dietro le mura di un appartamento di appena 50 metri quadri nel cuore di Roma. È qui che Ilaria Sula, 22 anni, ha trovato la morte, colpita con ferocia da tre fendenti al collo.
Il suo corpo è stato poi nascosto in un trolley e abbandonato, ma prima, l’intera abitazione è diventata la scena di un tentativo disperato – e fallito – di cancellare ogni traccia. Il luminol della scientifica ha illuminato ciò che l’acqua e la candeggina non hanno potuto cancellare: sangue sulla spalliera della poltrona, sotto l’armadio, sulle maniglie del bagno, perfino negli scarichi.

La traccia nel corridoio e la nuova ipotesi, Procura di Roma stringe il cerchio dell’indagine
Una macchia di sangue, lunga circa 15 centimetri, è stata individuata sul muro del corridoio, a un metro da terra. Una traccia apparentemente marginale che potrebbe invece cambiare la direzione delle indagini.
Gli investigatori ipotizzano che Ilaria, ferita ma ancora cosciente, possa aver cercato di fuggire, appoggiandosi alla parete mentre si dirigeva verso l’uscita. Se così fosse, significherebbe che la ragazza è rimasta viva per alcuni minuti dopo l’aggressione, un dettaglio che potrebbe riscrivere le responsabilità di chi era presente in casa durante il delitto.
La posizione della madre: concorso in omicidio?
Nors Manlapaz, madre di Mark Samson, l’assassino reo confesso, è già indagata per concorso in occultamento di cadavere. Ma la nuova ipotesi investigativa potrebbe aggravare la sua posizione. Se fosse provato che fosse presente in casa e che abbia assistito – anche solo parzialmente – all’agonia di Ilaria senza prestare soccorso o allertare i sanitari, per lei potrebbe scattare l’accusa di concorso in omicidio.
Secondo le sue dichiarazioni, quella notte dormiva e si sarebbe accorta della tragedia solo la mattina successiva. Ma in un appartamento così piccolo, è difficile credere che le urla e la concitazione siano passate inosservate.
Il tentativo di occultamento e le prove residue
Dopo aver affermato di essere svenuta alla vista del corpo, la madre di Mark ha detto di essere uscita di casa per riprendersi. Tornata nell’abitazione, avrebbe aiutato il figlio a ripulire il sangue. Tuttavia, il tentativo si è rivelato inutile: la scientifica ha rinvenuto stracci con aloni compatibili con sangue e tracce biologiche negli scarichi. Anche la valigia utilizzata per nascondere il corpo proveniva dalla camera dei genitori, elemento che rafforza i sospetti su un suo coinvolgimento più attivo nel post-omicidio.
Dubbi su orari e dinamiche
La versione fornita da Mark presenta molte incongruenze. Ha dichiarato di aver ucciso Ilaria la mattina del 26 marzo, mentre le portava la colazione. Ma la giovane non indossava il pigiama, particolare che ha spinto gli inquirenti a ipotizzare un possibile delitto avvenuto la sera precedente. A ciò si aggiungono le menzogne emerse su altri aspetti della sua vita: il 23enne aveva affermato di essere prossimo alla laurea in Architettura, ma in realtà aveva superato solo un esame. Anche la ricostruzione di un rapporto sessuale avvenuto la sera prima del delitto è ora al vaglio del medico legale.
Il cerchio si stringe: anche padre e zio sotto osservazione
Al momento, il padre di Mark non risulta indagato, ma resta un elemento cruciale per stabilire con esattezza l’orario del delitto. Secondo il figlio, al momento dell’aggressione lui era al lavoro, nei pressi del Vaticano. Anche lo zio, che abita nello stesso stabile, è stato ascoltato: ha detto di essere stato nel suo negozio sulla Nomentana. Gli alibi sono ora al vaglio della polizia, che cerca conferme incrociando orari e spostamenti.
Ilaria Sula, un caso ancora aperto per Roma, ma non solo
Il caso di Ilaria Sula resta un intricato mosaico di sangue, silenzi e mezze verità. Le indagini della Procura puntano a chiarire non solo le responsabilità dirette dell’omicida, ma anche il ruolo della madre e di altri eventuali complici. Ogni traccia, ogni dettaglio potrebbe essere decisivo per definire i contorni di un delitto che continua a scuotere l’opinione pubblica e che, giorno dopo giorno, si arricchisce di inquietanti sviluppi.