Roma, chiese e palazzi trasformati in maxi pubblicità a led: e nasce il business dei ‘finti-cantieri’

Roma, un cantiere che dura da anni in piazza di Spagna

Roma, il caso forse più eclatante e visibile – ma pur sempre solo uno dei tanti, tantissimi casi – coinvolge niente meno che piazza di Spagna. Uno dei luoghi iconici della Capitale, una delle piazze più famose al mondo. Un palazzo religioso è stato trasformato, ovviamente con l’accordo tacito di Campidoglio e Municipio I, in una sorta di maxi cartellone pubblicitario H24 a led, per essere ancora più visibile anche di notte. Politici e Amministratori, ovviamente, non vedono e non sentono, come nelle migliori tradizioni.

Il Campidoglio e il Municipio I, proprio di recente, hanno deciso anche di risistemare/ampliare il marciapiede, per permettere ai cittadini e turisti di passare comunque in sicurezza, visto che ormai lo spazio pubblico nei pressi del cartellone stesso (ossia il marciapiede) risulta spesso impedito. È questa la fotografia perfetta di quello che avviene nella Capitale d’Italia in materia pubblicitaria, da anni. Spesso, dietro a questi cantieri che restano affissi per anni, a volte per lustri, si nasconde il nulla. I lavori e cantieri sottostanti, in sostanza, sono ‘finti‘. Ma servono solo a tenere in piedi il ‘business‘. Spesso ‘ancorato’ sempre allo stesso marchio.

Roma, piazza di Spagna ‘impedita’ dal cantiere ‘perenne’

Roma, chiese e palazzi non solo religiosi trasformati in maxi pubblicità: anche a led, per la notte

Questo fenomeno è solo la punta di un iceberg che ha preso piede nella Capitale. Molti cartelloni luminosi, infatti, sono affissi a ponteggi di edifici, in presunto restauro, che spesso però rimangono inalterati per anni. Un business fiorente, dove questi presunti lavori costringono i cittadini a convivere con un’estetica degradata. Un esempio emblematico è anche la facciata della chiesa di Santa Maria Maggiore, sulla quale una modella di di un noto e rinomato marchio di moda svetta da un gigantesco schermo, ben visibile accanto a statue di angeli.

I ‘finti cantieri’ nascondono un vero e proprio business

L’arte di pubblicizzare sta invadendo anche le strade romane in maniera sempre più invasiva. In via Ferdinando Savoia, l’immagine di un noto cantante invita i passanti a sottoscrivere un abbonamento su una piattaforma streeming, mentre a Piazzale Flaminio, il noto personaggio Marvel attira l’attenzione degli automobilisti con un messaggio accattivante. Gli schermi a led hanno preso piede ovunque, ma le chiese sembrano diventate i bersagli preferiti per queste installazioni luminose.

Recentemente, un’illuminazione accecante è stata installata anche sulla facciata del Santuario di Santa Maria in Traspontina, una chiesa meno nota ma dal forte impatto visivo. Situata accanto a via della Conciliazione, la luce proveniente dallo schermo ha il potere di cambiare l’aspetto dei palazzi circostanti, come dimostrato dalla spettacolare trasformazione dei colori dei muri di Santa Maria Maggiore durante la notte.

Le normative che dicono?

Le normative riguardanti la pubblicità a led esistono, ma sembrano essere facilmente aggirate. I cartelloni luminosi sono soggetti a regole riguardanti la dimensione e l’intensità luminosa, ma molti imprenditori riescono a sfruttare le lacune delle leggi per installare impianti non conformi. Le autorità competenti sembrano spesso impotenti di fronte a questo fenomeno, creando una sorta di “far west” pubblicitario.

Oltre alle implicazioni estetiche, vi è anche un serio problema di sicurezza. La luce intensa dei cartelloni può distrarre gli automobilisti e mettere a rischio la vita di pedoni e conducenti. Situazioni come queste, che contrastano le norme di sicurezza stradale, sollevano interrogativi sulla necessità di proteggere il patrimonio storico e artistico di Roma da un’aggressione pubblicitaria sempre più invadente.

Esistono, però, anche esempi di pubblicità che rispettano le norme vigenti, come il cartellone di piazzale Clodio, che si distingue per la sua discrezione e per un’illuminazione controllata. Altri, invece, come quello all’ingresso del Palazzo delle Esposizioni o la palina pubblicitaria in via Veneto, si rivelano fastidiosi per il loro impatto visivo e luminoso, incapaci di rispettare l’atmosfera che una delle vie più famose del mondo meriterebbe.

Roma, una città nota per la sua storia e la sua bellezza, sta vivendo una trasformazione inquietante. I cittadini e i turisti sono ora costretti a confrontarsi con un paesaggio urbano in cui la pubblicità invasiva sembra aver preso il sopravvento. La sfida sarà trovare un equilibrio tra sviluppo economico e tutela del patrimonio culturale, affinché Roma possa continuare a brillare come un faro di storia e bellezza nel mondo.