Roma, chiesta la revoca dei progetti di educazione affettiva nelle scuole medie: mozioni in tutti i Municipi

Gualtieri
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Il capogruppo della Lega in Campidoglio, Fabrizio Santori, e il consigliere capitolino della Lega, Maurizio Politi, membro della commissione Pari opportunità, hanno chiesto la revoca dei corsi di educazione sessuo-affettiva nelle scuole medie romane. Secondo quanto dichiarato in una nota congiunta, il progetto ideato dal Campidoglio pone particolare attenzione a temi come identità di genere e orientamento sessuale, ma è stato criticato per una presunta mancanza di trasparenza nelle modalità operative e per il coinvolgimento poco chiaro delle famiglie.

Le critiche al progetto

Santori e Politi hanno espresso forti riserve, evidenziando che il progetto, finanziato con 420 mila euro di fondi pubblici, coinvolge 15 programmi da realizzarsi negli anni scolastici 2024-2025 e 2025-2026. Secondo i consiglieri: i progetti potrebbero essere percepiti come divisivi o ideologicamente orientati; le famiglie sono state esautorate dal loro ruolo primario nell’educazione dei figli su temi sensibili; mancano momenti di confronto pubblico con famiglie, presidi e associazioni per discutere l’impatto dei programmi.

Una mozione contraria in Campidoglio e nei Municipi

Santori e Politi hanno già presentato una mozione contraria in Campidoglio e annunciano che ne verrà proposta una analoga in tutti i Municipi della Capitale. Il loro obiettivo è bloccare il finanziamento di progetti che, a loro avviso, non tengono conto delle diverse sensibilità delle famiglie e rischiano di imporre un approccio ideologico.

Le richieste della Lega

La Lega ha invitato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a: riconoscere le priorità delle scuole romane, concentrandosi su problemi strutturali e gestionali; avviare un dialogo pubblico per garantire un approccio inclusivo e rispettoso della libertà educativa; salvaguardare la pluralità delle opinioni familiari, considerate un “patrimonio da preservare” e di cui le istituzioni devono essere garanti.

Un dibattito aperto

La questione ha suscitato un acceso dibattito, mettendo in luce il delicato equilibrio tra l’introduzione di programmi educativi su temi complessi e la tutela delle prerogative delle famiglie. Mentre i promotori del progetto sostengono l’importanza di affrontare questioni come l’identità di genere per promuovere l’inclusività e il rispetto nelle scuole, la Lega critica l’iniziativa come una scelta calata dall’alto, che manca di trasparenza e confronto.