Roma, chiusura dello Stardust: il parco rischia il degrado, si tenta il rilancio
La chiusura dello Stardust, l’ex multisala di via di Decima che includeva un cinema e un ristorante, rappresenta una grave perdita per la comunità locale. Questa struttura, parte del progetto Punto Verde Qualità, offriva uno spazio verde di oltre 30 mila metri quadri che per anni è stato un importante luogo di aggregazione per i cittadini. Ora, dopo anni di battaglie legali per morosità, il concessionario ha perso ogni appello, lasciando l’edificio in custodia al Municipio IX.
Residenti in allarme: come recuperare e rilanciare il patrimonio pubblico dopo la chiusura dello Stardust
I cittadini di via di Decima sono preoccupati per il destino di quest’area: non solo un centro di svago ma anche una preziosa oasi naturale. La chiusura ha sollevato molti interrogativi: come garantirne la piena accessibilità? Come preservare la biodiversità della zona? I consiglieri Valerio Casini e Francesca Leoncini hanno presentato un’interrogazione al Comune di Roma. Chiedono chiarimenti su possibili progetti di recupero e sulle tempistiche per una nuova gestione dell’area.
La lotta tra Comune e concessionario: anni di ricorsi e revoche
Un recente post della Consigliera Carla Canale – Lista Civica Virginia Raggi del IX Municipio – fa luce sulla complessa situazione dello Stardust di via di Decima.
Come ricordato dalla Canale, la convenzione tra Roma Capitale e il concessionario è stata revocata nel 2018, con il Comune che ha prevalso nei successivi ricorsi legali, conclusisi ad aprile 2024. La concessione prevedeva che tutte le strutture realizzate passassero al patrimonio indisponibile del Comune, ma la faccenda è complicata da un sub-affitto: il concessionario aveva infatti trasferito il ramo d’azienda a un’altra società, titolare delle autorizzazioni per la ristorazione e per gli spettacoli pubblici. Tuttavia, anche queste autorizzazioni sono state revocate nel 2024.
La situazione si è ulteriormente aggravata poiché la società sub-affittuaria non ha mai corrisposto al Comune i canoni richiesti per l’occupazione sine titulo degli immobili. Nonostante l’ingiunzione del Comune, la società ha continuato a occupare l’area senza pagare. Questo ha portato Roma Capitale a intraprendere azioni di riscossione coattiva, contestate dalla società, con una causa ancora pendente presso il Tribunale civile di Roma.
Il futuro dello Stardust: un bando e nuove iniziative per rilanciare l’area
Secondo Canale, i residenti e le associazioni del territorio chiedono che l’area venga presto affidata a un nuovo gestore, attraverso un bando. Nel frattempo, la Canale ha espresso la speranza che i cittadini possano utilizzare temporaneamente gli spazi per iniziative socioculturali, così da preservare il sito dal degrado. Tuttavia, una mozione d’urgenza presentata dalla Canale per discutere il tema in Consiglio non è stata approvata, posticipando la discussione al 15 ottobre 2024.
La situazione rimane quindi incerta, ma le istituzioni locali sembrano intenzionate a trovare una soluzione per restituire lo Stardust alla collettività.