Roma, consulenze agli ex assessori nonostante i conti in rosso: 102 mila euro a Catarci e a 30 mila euro a Gotor dalla Giunta Gualtieri

Mentre la Corte dei Conti fa “pulci” ai bilanci di Roma Capitale, al Campidoglio la Giunta Gualtieri, come abbiamo ampiamente dimostrato con svariati articoli, continua ad accendere mutui onerosi (per le tasche dei cittadini) per opere che magari potevano essere finanziate grazie a fondi PNRR, se a suo tempo si fossero fatti i progetti. Ma a tutto questo si aggiunge la cosiddetta “ciliegina sulla torta”.
Perché se almeno i mutui portano a opere, ecco che arrivano altre spese che non produrranno, agli occhi dei romani, alcun risultato concreto. Come quella che la Giunta Gualtieri ha stanziato per l’ex assessore Alla Cultura Miguel Gotor, ora nominato consulente per la valorizzazione del Mausoleo Ossario Garibaldino, con un compenso di 30.000 euro.
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Le spese “incomprese” della Giunta Gualtieri
“Roma merita trasparenza e meritocrazia: servono assunzioni per rispondere ai bisogni reali dei cittadini, non poltrone per gli ex assessori e gli amici del sindaco. Un caso che si somma a quello di Andrea Catarci, ricollocato come “referente politico” dell’ufficio Giubileo con oltre 102.000 euro annui, e a una lunga lista di assunzioni dirette della giunta con la logica del rapporto fiduciario, come emerge dai documenti ufficiali”, grida allo scandalo Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Campidoglio. Che poi rincara la dose.
“Nel frattempo, i cittadini di Roma devono fare i conti con uffici tecnici senza dirigenti di ruolo, tempi di attesa oltre i 60 giorni per pratiche di occupazione di suolo pubblico, migliaia di agenti della Polizia locale in graduatoria in attesa di essere assunti e gravi ritardi per il rilascio delle carte d’identità. L’amministrazione non assume personale per migliorare i servizi, ma continua a finanziare incarichi fiduciari per mantenere gli equilibri politici interni”.
Nella Giunta Gualtieri si esce dalla porta e si rientra dalla finestra
Manuel Gotor appena 4 mesi fa si era dimesso dal suo ruolo di assessore alla Cultura per “motivi personali”. Giustificando le dimissioni, aveva dichiarato – forse per non parlare di mosse politiche interne – che la sua era stata una “decisione meditata a lungo e non facile”, e che avrebbe comunque continuato a “sostenere pienamente questa amministrazione”. I motivi personali delle dimissioni, spiegava a ottobre, erano le sue “due figlie di 8 e 13 anni che hanno bisogno della mia presenza in una fase importante della loro crescita. Inoltre, sento l’esigenza di tornare alla mia carriera di professore e studioso”.
Ma ora, probabilmente, questi bisogni ed esigenze saranno venuti meno, visto che Gotor è tornato operativo, anche se con un altro – e ben pagato – ruolo. E i cittadini, anche stavolta, stanno a guardare… e a pagare.