Roma, coppia gay pestata di botte dal branco: ‘Nessuno è intervenuto per aiutarci’, il racconto di Mattia e Antonio

Roma

Avevano appena trascorso una serata LGBT+ a Roma, in zona Eur. Stavano probabilmente tornando a casa e così mano nella mano avevano deciso di attraversare la strada. Nulla di strano, almeno fino a quel momento. Improvvisamente un’auto gli ha prima tagliato la strada, poi si è fermata. E quattro persone (tre uomini e una donna) sono scese dalla vettura e hanno iniziato a scagliare tutta la loro rabbia nei confronti di Mattia e Antonio, due ragazzi che sono stati aggrediti lo scorso weekend, intorno alle 4 di notte. La loro unica “colpa”? Per chi li ha picchiati, il fatto di essere gay. L’ennesima aggressione omofoba, che fa indignare.

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Coppia gay pestata dal branco a Roma

Mattia e Antonio (nomi di fantasia) hanno deciso di raccontare quello che hanno vissuto e il Gay Help Line ha pubblicato il video dell’aggressione. Si vedono i due ragazzi, che cercano di allontanarsi. Poi le botte, i pugni, i calci: in quattro contro due. “Sono scesi dall’auto, li hanno picchiati, gridando insulti omofobi, senza che nessuno intervenisse se non per filmare l’accaduto. Antonio è stato colpito con una cintura, calci e pugni, mentre la donna ha colpito entrambi alla testa. Nonostante molti testimoni, nessuno è intervenuto fino a quando qualcuno ha fermato gli aggressori” – spiegano dal centro.

“Pubblichiamo il video per chiedere a chi li riconosce di segnalarli al 800 713 713 o alle forze dell’ordine. Dopo essere andati al pronto soccorso, le vittime hanno deciso di denunciare l’accaduto alla polizia e hanno chiamato Gay Help Line 800 713 713, contact center antiomobitransfobia, per ricevere supporto legale. Hanno raccontato di essersi sentiti in trappola quando gli aggressori hanno visto che si tenevano per mano e hanno iniziato a gridare “fr***”.

“Siamo stanchi di avere paura di passeggiare mano nella mano”

Mattia e Antonio hanno voluto denunciare. Loro che sono stanchi di vivere nell’ombra, costantemente con la paura di essere giudicati. E addirittura, come è successo lo scorso fine settimana, pestati di botte. “Siamo stanchi di dover avere paura di passeggiare mano nella mano, di guardarci continuamente alle spalle, di vivere con l’ansia costante di essere vittime di atti insensati. Pur non essendo attivisti di professione, non possiamo rimanere in silenzio di fronte a tale brutalità”.

Quello che più ha fatto male, oltre al pestaggio, è stata l’indifferenza di chi ha assistito e di chi, di fronte a quella furia, non ha fatto nulla. Se non tirare fuori lo smartphone e riprendere. Tutti spettatori, quasi disinteressati alla realtà, ma ‘interessati’ a quella virtuale dei social: la scena andava ripresa, pubblicata, per fare pieno di like e commenti. “Anziché intervenire per aiutarci, queste persone hanno preferito filmare l’accaduto e pubblicarlo sui social, beffandosi del nostro dolore. Rivedendo il video, siamo rimasti sconvolti dalla ferocia con cui siamo stati attaccati, senza che nessuno temesse le gravi conseguenze che un simile gesto poteva avere.”

“Siamo preoccupati, speriamo di risalire agli aggressori”

“Quello che è successo ai due ragazzi ci lascia sgomenti e preoccupati. Già nei mesi scorsi Gay Help Line aveva registrato un incremento delle segnalazioni di episodi di micro-aggressione avvenuti in luoghi della comunità lgbtqia+. C’é preoccupazione, ma anche la forza che nasce dall’indignazione. La cultura dell’odio non può e non deve essere portata nei luoghi della socialità e del divertimento. Serve una maggiore attenzione da parte delle istituzioni riconoscendo tutele specifiche a chi ne resta vittima” – ha spiegato Alessandra Rossi, Coordinatrice Gay Help Line 800 713 713.

“Gay Help Line è al fianco Mattia e Antonio nel percorso delle tutele legali. Con l’obiettivo di arrivare all’identificazione dei responsabili, invitiamo chi era presente e ha registrato la targa del veicolo a farlo presente, chiamando l’800713713 o segnalando alle forze dell’ordine. I luoghi della comunità lgbtqia+, a Roma e in ogni città, devono rimanere presidi di cultura, in cui ogni persona sa di potersi sentire libera e al sicuro” – ha aggiunto Alessandro Cataldi, Responsabile Area Legale Gay Help Line.

Mattia e Antonio devono essere liberi di vivere il loro amore, di passeggiare in strada mano nella mano, di abbracciarsi quando vogliono. Senza sentirsi gli occhi addosso di chi giudica, di chi ancora fa differenze. Quando l’amore non fa distinzioni.

(Foto in evidenza dal video pubblicato da Gay Center su YouTube)