Roma, costruisce 6 campi da padel nel Centro Sportivo pubblico, senza l’ok del Campidoglio: batosta per il gestore
Roma, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha inflitto una pesante sconfitta alla società sportiva “Juventus Nuoto“, gestore di un impianto sportivo pubblico situato in via Casal Boccone. Un centro sportivo, con annesso parco, che costituisce un cosiddetto Punto Verde Qualità. Un area pubblica di intrattenimento di proprietà della città eterna. Ma affidata alle cure dei privati.
Roma, costruisce 6 campi da padel nel Centro Sportivo pubblico
La vicenda riguarda la costruzione di sei campi da padel, realizzati al posto dei due preesistenti, senza l’autorizzazione necessaria da parte del Comune di Roma. La società aveva presentato ricorso contro il provvedimento di demolizione emesso dal Comune, sostenendo la legittimità dei lavori in virtù delle normative emergenziali legate alla pandemia da Covid-19, che permettevano interventi edilizi semplificati. Tuttavia, il tribunale ha respinto il ricorso, confermando l’abuso edilizio e l’ordine di demolizione. I giudici hanno respinto le richieste del gestore, ritenendole del tutto infondate.
Mancava l’ok del Campidoglio
Secondo la ricostruzione dei fatti del Tar del Lazio, la “Juventus Nuoto”, concessionaria della gestione del “Punto Verde Qualità” in via Casal Boccone, nel 2020 aveva espresso l’intenzione di realizzare quattro nuovi campi da padel e spostare i due già esistenti, portando il totale a sei campi, di cui quattro coperti.
La società sportiva, a seguito del forte impatto economico della pandemia, aveva motivato l’urgenza dei lavori con l’obiettivo di rilanciare l’impianto e aumentare le attività sportive all’aperto. Pur avendo avviato i lavori, il gestore non aveva ottenuto l’approvazione necessaria da parte del Comune, che non aveva preso in considerazione la richiesta di autorizzazione.
Abuso edilizio
In risposta ai lavori non autorizzati, il Municipio III di Roma ha avviato un procedimento sanzionatorio per abuso edilizio, ordinando la demolizione delle opere realizzate. La “Juventus Nuoto” ha cercato di regolarizzare la situazione presentando un’istanza di accertamento di conformità, che però è stata respinta dal Dipartimento Sport e Politiche Giovanili del Comune. Il tribunale, analizzando il caso, ha stabilito che la realizzazione di campi da padel rientra tra le “nuove costruzioni” soggette a permessi edilizi specifici e non può essere giustificata come intervento emergenziale.
La sentenza del TAR ha quindi confermato la necessità di demolire i campi da padel, ritenendo gli interventi non conformi alla normativa urbanistica. Oltre all’ordine di demolizione, il tribunale ha condannato la società “Juventus Nuoto” al pagamento delle spese legali, quantificate in 3.000 euro.
La decisione segna un duro colpo per il gestore dell’impianto sportivo, che aveva puntato sull’ampliamento dei campi da padel per rilanciare la propria attività, ma si è invece trovato a dover affrontare le conseguenze legali e amministrative delle proprie azioni.