Roma, aumenta il costo dei biglietti bus e metro Atac da 24, 48 e 72 ore

Un biglietto Atac metro e bus davanti ad un bus di Roma

Contenuti dell'articolo

Dal 1° luglio 2025, i biglietti per il trasporto pubblico di Roma subiranno un aumento significativo per alcune tipologie di abbonamento, mentre il costo del biglietto singolo (BIT) rimarrà invariato a 1,50 euro. È questa la decisione ufficiale annunciata dalla Regione Lazio, che ha suscitato discussioni e polemiche tra gli enti locali.

Roma, dal primo luglio rincaro per i biglietti metro e bus Atac

Gli incrementi riguarderanno principalmente i titoli di viaggio di breve durata: il biglietto da 24 ore passerà da 7 a 8,50 euro, quello da 48 ore da 12,50 a 15 euro, e quello da 72 ore da 18 a 22 euro. Anche l’abbonamento settimanale subirà un ritocco, aumentando da 24 a 29 euro. Le nuove tariffe interesseranno l’intero sistema Metrebus di Roma e Lazio, che consente l’uso integrato dei mezzi di trasporto gestiti da Atac, Cotral, Trenitalia e delle linee ferroviarie regionali come Roma-Lido e Roma-Viterbo.

Nonostante gli aumenti, il costo del BIT e di altri biglietti giornalieri rimarrà invariato. La Regione ha infatti deciso di congelare il prezzo del titolo base per salvaguardare le fasce più sensibili della popolazione in un momento economico difficile.

Incremento delle risorse per il trasporto pubblico

Parallelamente, la Regione Lazio ha annunciato un aumento dei fondi destinati al trasporto pubblico locale di Roma. L’iniezione di risorse, pari a 12 milioni di euro, porterà il totale a 262 milioni, includendo anche 10 milioni riservati alla linea RomaGiardinetti. Questo finanziamento, secondo le autorità regionali, dovrebbe garantire il miglioramento della qualità del servizio senza gravare eccessivamente sulle tasche dei cittadini.

Le tensioni tra Regione e Campidoglio

La decisione della Regione arriva in un clima di tensione con il Campidoglio. Secondo la giunta regionale, gli aumenti derivano dalla scelta dell’amministrazione comunale di introdurre il trasporto gratuito per gli studenti, una misura che avrebbe generato costi aggiuntivi non sostenibili senza nuovi finanziamenti. La Regione, pur apprezzando l’iniziativa, ha sottolineato la necessità di garantire coperture economiche adeguate per evitare di trasferire il peso finanziario su altri enti.

Verso nuove ipotesi di tariffe

Tra le ipotesi allo studio, vi è quella di introdurre una differenziazione delle tariffe tra residenti e non residenti. Questa proposta, accolta positivamente dai sindacati, mira a tutelare i cittadini romani e laziali mantenendo tariffe più basse per chi vive nel territorio, mentre i turisti e i visitatori potrebbero essere soggetti a costi maggiori.

Aumenti anche per i biglietti integrati regionali

Non solo Roma: gli aumenti toccheranno anche i biglietti integrati regionali. I rincari varieranno in base alle zone coperte dal titolo di viaggio. Per una zona si passerà da 3,30 a 4 euro, per due zone da 6 a 7,20 euro, fino a un massimo di 16,50 euro per sei o sette zone, rispetto agli attuali 14 euro.

Una sfida per il futuro del trasporto pubblico

Queste modifiche riflettono un tentativo di bilanciare le esigenze di sostenibilità economica con il diritto alla mobilità. Tuttavia, il rincaro potrebbe rappresentare una sfida per i pendolari e i turisti, costringendo molti a riconsiderare le loro abitudini di viaggio. Sullo sfondo, resta il dibattito su come finanziare un sistema di trasporto pubblico accessibile e di qualità, garantendo al contempo l’equilibrio dei bilanci locali. L’estate 2025 porterà dunque cambiamenti significativi per chi si muove nella Capitale e nella sua regione, con un impatto che sarà attentamente monitorato da cittadini e istituzioni.