Roma, dalla Regione 2,5 milioni per il Santa Lucia (a rischio svendita) oltre agli 11 milioni del Governo
Roma, dalla Regione 2,5 milioni per il Santa Lucia (a rischio svendita) oltre agli 11 milioni del Governo. Il futuro dell’Istituto/clinica privata Santa Lucia situato nell’area sud della capitale su via Ardeatina n. 306 è sempre più legato agli stanziamenti pubblici. Dopo gli 11 milioni di euro sborsati dal Governo Meloni l’estate scorsa stanno per arrivare, ora, altri 2,5 milioni di euro cash – ossia immediatamente disponibili – anche dalla Regione Lazio. Una nuova montagna di soldi pubblici che verrà erogata, nel dettaglio, dalla Asl Roma 2, e che verranno utilizzati, molto probabilmente, per pagare gli stipendi ai dipendenti e per altre spese critiche da liquidare velocemente.
Lo stanziamento per il Santa Lucia
Lo stanziamento, che in realtà almeno sulla carta è solo un prestito da restituire in 6 ‘comode‘ rate, è stato disposto dalla Regione Lazio lo scorso 31 ottobre. Nei mesi scorsi abbiamo visto fiaccolate, cortei, proteste a mezzo stampa. Ma ora l’intera vicenda legata all’Amministrazione straordinaria che guiderà la clinica e la successiva e preannunciata svendita sembrano tornate un po’ nella nebbia/ombra.
L’eccellenza della riabilitazione di Roma a rischio crack
Eppure parliamo di una delle principali eccellenze italiane nella riabilitazione e nella ricerca scientifica. Da mesi al centro di un’intensa crisi finanziaria che rischiava di mettere in pericolo il proseguimento delle sue attività. In risposta alla grave situazione, il Governo la scorsa estate ha stanziato 11 milioni di euro per garantire continuità operativa. A cui si aggiunge ora un’ulteriore iniezione di liquidità da parte della Regione Lazio, come anzidetto. La Regione ha autorizzato un’anticipazione finanziaria di 2,5 milioni di euro, attraverso l’ASL Roma 2. Questo intervento economico arriva per sostenere l’istituto durante la procedura di amministrazione straordinaria, una misura presa per evitare la chiusura della struttura o la svendita-lampo ai privati.
Soldi che si aggiungono agli 11 milioni del Governo
Il Santa Lucia, che da anni è un punto di riferimento per la riabilitazione neurologica e motoria, nonché per la ricerca medica, ha chiesto l’intervento della Regione Lazio per ottenere un’anticipazione delle entrate derivanti dal Servizio Sanitario Nazionale. Le difficoltà economiche della fondazione avevano raggiunto un livello critico, rendendo difficile il pagamento delle spese operative. La Regione ha quindi deciso di anticipare l’importo di 2,5 milioni di euro, una somma che verrà recuperata in sei rate a partire da novembre 2024. L’obiettivo è garantire la continuità operativa e consentire all’istituto di sostenere i costi irrinunciabili per il funzionamento, tra cui i servizi essenziali e gli stipendi dei suoi 800 dipendenti.
I dettagli dell’amministrazione straordinaria e i fondi statali
L’amministrazione straordinaria, avviata ufficialmente dopo mesi di concertazione tra Regione Lazio, Ministero delle Imprese e del Made in Italy e i rappresentanti sindacali, rappresenta la via scelta per preservare l’integrità del Santa Lucia senza ricorrere alla vendita a privati. Questa decisione permetterà di affidare la gestione della crisi finanziaria ai commissari straordinari, che opereranno per ridurre i costi senza comprometterne la funzione pubblica e l’importante ruolo sanitario.
13,5 milioni in pochi mesi per il Santa Lucia di Roma
L’aiuto statale di 11 milioni di euro, unito ai 2,5 milioni stanziati dalla Regione, punta a coprire i costi essenziali dell’istituto nei prossimi mesi, fino al ritorno di una maggiore stabilità economica. Tale piano di sostegno ha l’obiettivo di garantire il pagamento degli stipendi, la gestione dei servizi di riabilitazione e la prosecuzione delle attività di ricerca scientifica. Questo finanziamento diventa anche uno strumento fondamentale per evitare una vendita a breve termine, prospettiva che l’ente aveva inizialmente preso in considerazione, salvo poi accogliere la richiesta delle istituzioni di percorrere la strada dell’amministrazione straordinaria.
Le misure di contenimento e il ruolo dei commissari straordinari
Durante il periodo di amministrazione straordinaria, saranno attuate misure di contenimento dei costi per alleggerire la struttura economica della fondazione. Saranno rivisti contratti di lavoro autonomo, servizi esterni e forniture, mentre anche il canone di locazione degli spazi utilizzati dall’istituto sarà oggetto di revisione. I commissari straordinari, incaricati della gestione, avranno il compito di ottimizzare le spese e salvaguardare la continuità dei servizi.