Roma, donna ucraina tenta di rapire il bambinello del Presepe di piazza San Pietro: “Putin è un criminale”

Roma, tre momenti del tentato rapimento del bambinello del presepe di piazza San Pietro
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Questa mattina, un episodio insolito ha scosso piazza San Pietro a Roma, attirando l’attenzione di turisti e passanti. Una donna ucraina ha tentato di sottrarre il bambinello dal presepe allestito al centro della piazza, nel cuore delle festività natalizie. Il gesto, rapidamente interrotto dalla polizia dell’Ispettorato vaticano, si è rivelato essere un’azione di protesta organizzata dal gruppo Femen, noto per le sue dimostrazioni ad alto impatto.

A Roma donna ucraina Femen tenta di rapire il bambinello in Vaticano

La donna, parte del gruppo femminista ucraino, aveva sul corpo due scritte in inglese: sul petto campeggiava la frase “Where is my child” (“Dov’è mio figlio”), mentre sulla schiena si leggeva “Putin is a world criminal” (“Putin è un criminale mondiale”). Secondo quanto riportato successivamente dal movimento Femen, il gesto intendeva denunciare il presunto rapimento di oltre 700.000 bambini ucraini da parte della Russia. Con questa azione, il gruppo ha cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica e di richiamare l’attenzione della Santa Sede e delle istituzioni internazionali, accusate di inazione di fronte a questa emergenza.

Sicurezza efficace in piazza San Pietro

L’episodio è avvenuto sotto gli occhi increduli dei presenti. La donna si è avvicinata rapidamente alla scena del presepe e ha cercato di afferrare la statuetta del bambinello, simbolo del Natale cristiano. Prima che potesse portare a termine il suo intento, è stata fermata dagli agenti, che hanno immediatamente avviato i controlli del caso. La sicurezza in piazza San Pietro, già alta durante il periodo delle celebrazioni natalizie, ha dimostrato la sua efficacia nel contenere rapidamente la situazione.

L’azione ha sollevato interrogativi e discussioni sul significato del gesto e sull’efficacia di proteste di questo tipo per sollecitare un’azione internazionale. Il gruppo Femen, noto per le sue campagne contro l’oppressione e per i diritti delle donne, ha utilizzato ancora una volta un simbolo religioso per amplificare il proprio messaggio. La scelta della piazza e del presepe non è casuale: il Vaticano rappresenta una delle massime autorità morali a livello globale e il presepe, in quanto simbolo universale di pace e speranza, è un elemento altamente evocativo.

Tensioni crescenti tra Ucraina e Russia

La protesta si inserisce in un contesto di tensioni crescenti tra Ucraina e Russia, amplificate dall’invasione russa del febbraio 2022. La denuncia del presunto rapimento di migliaia di bambini ucraini da parte delle autorità russe è stata già portata all’attenzione di diverse organizzazioni internazionali, suscitando indignazione e richieste di chiarimenti. Tuttavia, la risposta della comunità internazionale viene giudicata insufficiente da parte di gruppi come Femen, che chiedono un intervento più deciso.

Sconcerto in Vaticano

Il Vaticano, pur non rilasciando commenti ufficiali sull’incidente, si trova ancora una volta al centro del dibattito internazionale. La Santa Sede ha più volte espresso preoccupazione per le vittime del conflitto in Ucraina, promuovendo il dialogo e invitando alla pace. Tuttavia, critiche sull’apparente “inerzia” nei confronti di specifiche violazioni dei diritti umani, come sottolineato dai manifestanti, continuano a emergere.

L’episodio di oggi sottolinea l’intensità delle emozioni e delle frustrazioni legate al conflitto in corso. Anche durante le celebrazioni natalizie, momento tradizionalmente dedicato alla pace e alla riconciliazione, le divisioni politiche e i drammi umani si fanno sentire in modo prepotente. La piazza, simbolo di fede e unità, si è trasformata in un palcoscenico per un messaggio urgente, richiamando l’attenzione su una crisi umanitaria ancora lontana da una soluzione.