Roma, dopo 10 anni parte la lottizzazione con doppia vista: Castello della Cecchignola e… inceneritore

A sinistra, il Castello della Cecchignola, a Roma, IX Municipio; a destra la canna del costruendo inceneritore. Roma, dopo 10 anni parte la lottizzazione con doppia vista: Castello della Cecchignola e... inceneritore
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Roma, dopo 10 anni parte la lottizzazione con doppia vista: Castello della Cecchignola e… inceneritore: nel IX Municipio, guidato dalla mini-sindaco Teresa Maria Di Salvo – detta Titti, tra i quartieri Cecchignola, Eur e Santa Palomba. Dopo un decennio di attesa e un iter burocratico che sembrava destinato all’immobilismo, prende forma il progetto di lottizzazione legato al comparto Z1 del Piano Cecchignola Ovest: 7 palazzi in vista di veloce realizzazione. L’ultimo e decisivo via libera, il cosiddetto ultimo timbro, porta la data del 20 novembre scorso. L’area interessata è situata tra via Margaret Mead e via Linda Mainati. Ospiterà, per l’appunto, altri sette edifici residenziali.

A Roma la lottizzazione con vista Castello della Cecchignola e… Inceneritore

Sette nuovi palazzi che avranno una doppia vista: quella del bellissimo castello della Cecchignola e… la canna dell’inceneritore in programma a Santa Palomba, alta 100 metri (il doppio del ponte di Ariccia), così prevede il progetto a trazione Acea. Una canna che potrà essere ‘ammirata’ in tutta la sua ‘tragicità‘ dai nuovi residenti dei 7 palazzi. Residenti che, tra l’altro, saranno costretti anche a respirare, a proposito di ‘tragicità’, i fumi rilasciati nell’aria dall’impianto brucia-rifiuti da 600mila tonnellate annue di pattume, una vera immensità.

10 anni di immobilismo, poi qualcosa si sblocca, ma cosa?

L’intervento, che coinvolge la società “La Leva Srl”, nasce da una richiesta di permesso di costruzione presentata già il 28 luglio 2014. Tuttavia, solo ora, a distanza di dieci anni, il progetto entra nella fase operativa. Il piano prevede la realizzazione di edifici contrassegnati con le lettere A, B, C, D, E, F e G, inseriti in un contesto urbanistico già sottoposto a forti pressioni infrastrutturali e ambientali. Ovviamente, viste le problematiche idriche che coinvolgono la zona, l’augurio è che tali 7 palazzi prevedano appositi meccanismi di recupero e immagazzinamento dell’acqua piovana, pannelli fotovoltaici, costruzioni in bio-edilizia, etc.

L’urbanizzazione della Cecchignola

Il quartiere Cecchignola, difatti, è noto per il suo equilibrio tra aree verdi e nuclei abitativi. Tuttavia, negli ultimi decenni, la zona ha visto crescere fin troppo l’interesse per nuovi sviluppi immobiliari. L’arrivo di questa lottizzazione segna un altro passo verso una densificazione che sta preoccupando molti osservatori, più o meno residenti.

L’Inceneritore di Roma e di Santa Palomba

Non lontano da qui, infatti, è prevista anche la costruzione di un inceneritore. Un impianto industriale brucia-rifiuti che ha suscitato dibattiti accesi per il suo impatto ambientale e la gestione dei rifiuti nella Capitale. La combinazione di questi interventi rischia di alterare in modo significativo la qualità della vita dei residenti, aumentando traffico, inquinamento e pressione sui servizi pubblici.

Un progetto dal passato complicato

La lunga attesa per l’avvio dei lavori è emblematica delle difficoltà che spesso caratterizzano i grandi progetti urbanistici a Roma. Burocrazia complessa, vincoli ambientali e piani regolatori frammentati hanno rallentato l’intero processo, ma ora il via libera è arrivato.

Secondo le previsioni, i nuovi edifici saranno destinati prevalentemente al residenziale, ma i dettagli sul loro inserimento nel tessuto urbano esistente restano in parte da definire. Tra le questioni aperte c’è la necessità di adeguare le infrastrutture stradali e i servizi pubblici per sostenere il previsto aumento della popolazione nella zona.

Impatto sul territorio

L’intervento rappresenta una sfida per un quartiere che, fino a poco tempo fa, manteneva una dimensione quasi periferica. Con la costruzione degli edifici e l’arrivo dell’inceneritore, la Cecchignola rischia di diventare un simbolo della trasformazione urbana di Roma, tra sviluppo e sacrifici ambientali.

Ora non resta che vedere come questo progetto si integrerà nel contesto già delicato del Municipio Roma IX e quale sarà l’effetto reale sul quotidiano dei residenti, sempre più al centro di una trasformazione che promette di cambiare radicalmente il volto della zona.

Roma, il nuovo permesso di costruire dei 7 nuovi palazzi, l’ultimo timbro è del 20 novembre
Roma, la canna di un classico inceneritore