Roma, dopo 3 anni di ‘guerra giudiziaria’ lo storico cinema Barberini potrà essere ristrutturato

Roma, dopo 3 anni di ‘guerra giudiziaria‘ lo storico cinema Barberini potrà essere ristrutturato. Potrà finalmente partire, a meno di un ulteriore contro-ricorso giudiziario, la ristrutturazione del celebre e storico Cinema Barberini situato nella iconica piazza Barberini, a due passi da via Veneto e dai locali della Dolce Vita. Il destino della splendida struttura cinematografica è stato appeso a un filo, ‘vittima’ di una ‘battaglia legale’ tra la proprietà della struttura e le autorità preposte alla tutela del patrimonio artistico della città.
A cominciare dalla Sovrintendenza Archeologica, una ‘costola’ del Ministero dei Beni Culturali, e il Municipio I capitolino. La struttura cinematografica, dopo circa 2 anni di chiusura causa Covid, ha riaperto nel 2022, ma è stata al centro, in tutto questo tempo, quindi anche di una ‘guerra giudiziaria’ sconosciuta ai più che è andata avanti fino a stamattina. Il Tar del Lazio ha rigettato difatti le richieste della proprietà della struttura, quest’oggi 26 novembre, con una sentenza che, in parole povere, boccia la proposta di ristrutturazione caldeggiata della proprietà e impone alla stessa anche il pagamento di 5mila euro di spese processuali.

Roma 3 anni di dispute legali: via libera alla ristrutturazione del cinema Barberini
Al centro della disputa, relativa alla ristrutturazione del cinema, un solaio situato, però, all’ingresso del cinema stesso, nell’area di maggiore impatto visivo. Un elemento architettonico che, a detta della Soprintendenza, comprometterebbe l’integrità storica dell’edificio, mentre per il proprietario rappresenta l’unica via per rilanciare una struttura ormai decadente.
Lo storico edificio non si tocca, per il Tar del Lazio
Progettato dall’architetto Marcello Piacentini negli anni ’30, il Cinema Barberini è considerato un gioiello del razionalismo italiano. Tuttavia, nel corso degli anni, l’edificio ha subito diverse modifiche che ne hanno alterato l’aspetto originale. Il proprietario, desideroso di restituire al cinema il suo antico splendore, ha presentato un progetto di ristrutturazione che prevedeva, tra l’altro, la realizzazione di un solaio nella hall d’ingresso.

Lo scontro con la Soprintendenza
La Soprintendenza capitolina, l’ente preposto alla tutela del patrimonio culturale di Roma, si è opposta fermamente a questa modifica, sostenendo che comprometterebbe l’equilibrio architettonico dell’edificio e ne altererebbe il valore storico. Nonostante i numerosi ricorsi presentati dal proprietario, le autorità hanno sempre ribadito la propria posizione, bloccando di fatto i lavori di ristrutturazione.
Un braccio di ferro che dura da anni
La vicenda si trascina da anni, con una serie infinita di pareri, ricorsi e contro ricorsi. Il proprietario ha presentato progetti alternativi, cercando di trovare una soluzione che soddisfacesse sia le esigenze di tutela del patrimonio artistico, sia le proprie necessità economiche. La Soprintendenza, dal canto suo, ha sempre mostrato una grande rigidità, difendendo strenuamente la propria interpretazione delle norme di tutela.
Un patrimonio in gioco
La vicenda del Cinema Barberini solleva interrogativi importanti sulla tutela del patrimonio culturale. Come conciliare la necessità di preservare il passato con quella di dare un futuro agli edifici storici? Qual è il ruolo delle istituzioni in questi casi? E come si possono trovare soluzioni che soddisfino le esigenze di tutti?