Roma, droga ai minorenni con le app: mezzo milione al mese di incassi, 4 arresti
Una rete criminale che incassava fino a 500 mila euro al mese vendendo droga, anche a minorenni. Ma l’intervento dei carabinieri ha messo fine al fiorente traffico, grazie a un’indagine iniziata ormai 5 anni fa. Le piazze di spaccio di Montespaccato e Primavalle, a Roma, erano un vero e proprio mercato della droga, con una struttura organizzata e operativa h24. A guidare l’operazione, il Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro, che ha portato in queste ore all’emissione di 4 nuove ordinanze di custodia cautelare in carcere, che si aggiungono ai 25 arresti in flagranza già effettuati nei mesi scorsi.
Mercato della droga attivo giorno e notte
L’indagine, condotta tra aprile e luglio 2019, ha rivelato una fiorente attività di spaccio che riforniva continuamente il mercato di hashish e marijuana. Il gruppo criminale, ben strutturato, riusciva a garantirsi un flusso costante di stupefacenti, anche grazie a contatti con fornitori stranieri. Un’operazione che non si fermava mai, garantendo una distribuzione capillare della droga grazie a una rete di venditori, i cosiddetti “galoppini”, che spacciavano soprattutto a giovani e minorenni.
Strategia e comunicazioni attraverso i social
Per evitare di essere scoperti, i membri dell’organizzazione utilizzavano app, social network e piattaforme digitali per comunicare e coordinare le operazioni. Ma sono state proprio queste stesse piattaforme che hanno fornito agli inquirenti importanti indizi che poi hanno portato alla loro incriminazione. I criminali erano “smart”: l’abilità nel rifornirsi e vendere rapidamente ha permesso al gruppo di accumulare enormi guadagni, stimati in circa 500 mila euro al mese.
Un sistema ben strutturato
L’indagine ha evidenziato una chiara divisione dei compiti all’interno della banda: mentre alcuni si occupavano del rifornimento della droga, altri si dedicavano alla distribuzione ai venditori locali. La piazza di spaccio era così ben organizzata da poter operare senza sosta, con i minorenni spesso tra i principali acquirenti. Una realtà che, per troppo tempo, ha prosperato nelle periferie romane.
Grazie all’attività investigativa, i Carabinieri hanno raccolto prove sufficienti per smantellare la rete e arrestare i responsabili.