Roma e Lazio blindate: i social si dividono tra esagitati e menefreghisti
Roma e Lazio blindate, insieme all’Italia, e chiudono. Scuole, università, luoghi di grande aggregazione in genere, serrate. Nella speranza di arginare il contagio del coronavirus, che si sta rivelando rapido come mai prima. Il governo è “sorpreso”. Non facciamo commenti. Quello che ci interessa è la reazione della gente, e oggi questa reazione la si carpisce soprattutto dai social. Il provvedimento che più coivolge le famiglie è ovviamente quello sulle scuole. La chat delle mamme, ma anche quelle dei professori, sono bollenti. “Ma come – dicono alcuni – chiudono le scuole e lasciano aperte le palestre, che sono altri focolai di infezioni?”.
A Roma e Lazio mamme divise e critiche
Ci sono anche quelle che con improvvide iniziative mettono a disposizione le loro case o ville per gruppi di studio di 5 o 6 studenti. Vanificando però così i provvedimenti del governo. Altri sono inviperiti perché hanno i figli a casa, dimenticando però che le scuole non sono parcheggi per i figli. Sono aumentate, secondo i dati di oggi, le richieste di baby sitter. Però anche qui si dimentica che le baby sitter, come le domestiche e le badanti, per andare nelle case prendono il treno, l’autobus, la metro. Gli uffici, quasi tutti, stanno favorendo il telelavoro, così i genitori potranno lavorare da casa e badare ai figli.
I complottisti imperversano: virus per motivi economici…
Altri, ma non sono la maggioranza, si comportano come se il problema non esistesse. Gli eterni scettici sostenbgono che è tutta una esagerazione, e che le influenze stagionali ci sono sempre state. E con migliaia di morti, come nel caso dell’inverno 1969-1970, che vide cinquemila morti per influenza in una stagione. I più complottisti dicono anche che è una pandemia dettata da motivi economici, per colpire questo e quel Paese. Vero che le influenze ci sono ogni anno, però questa è la prima per la quale, per ora, non c’è il vaccino. E quanto ai motivi economici, tutto è possibile. Lo vedremo tra qualche mese, quandio faremo il bilancio dei danni. Per ora sembra che ci stiamo rimettendo tutti, nessuno escluso.