Roma, ennesima truffa ai danni degli automobilisti a Don Bosco: “Mi hai rotto l’orologio, dammi 50 euro!”

Roma, viale Giulio Agricola truffa dell'orologio a Don Bosco

Un rumore improvviso, un’accusa diretta e la richiesta di denaro. Il copione è sempre lo stesso: un uomo si avvicina all’auto, dice di essere stato urtato e mostra un orologio danneggiato. Chiede 64 euro, poi scende a 50, insistendo perché tutto si risolva senza coinvolgere le forze dell’ordine. Succede a Roma, nel quartiere Don Bosco, all’altezza di viale Giulio Agricola, dove una donna ha denunciato sui social una tentata truffa. Dopo la sua testimonianza, altri cittadini hanno raccontato di essere stati avvicinati dalla stessa persona.

Truffa collaudata a Don Bosco: sempre lo stesso metodo

L’uomo agisce con sicurezza, come se avesse già messo in scena questa frode decine di volte. Aspetta che l’automobilista sia distratto, poi si avvicina con un atteggiamento deciso. Il rumore di vetri infranti crea confusione, il racconto dell’urto e del danno all’orologio fa leva sul senso di colpa. Il suo obiettivo è farvi pagare subito, senza darvi il tempo di riflettere o verificare l’accaduto.

Se la vittima esita, lui insiste, diventa più pressante, a volte persino aggressivo. È successo a un altro automobilista che, di fronte alla richiesta di denaro, ha risposto che preferiva compilare il CID o chiamare i Carabinieri. Il truffatore ha cambiato atteggiamento, ha iniziato a insultarlo, poi è scappato non appena ha visto il telefono in mano.

Chi è il truffatore? L’identikit fornito dalle vittime

Le descrizioni coincidono. Secondo le testimonianze, l’uomo è alto circa 1,75 m, ha una corporatura mingherlina, la carnagione mulatta e un pizzetto leggero. Nonostante il suo scopo sia estorcere denaro, appare sempre ben vestito e griffato. Indossa abiti firmati e porta con sé un borsello apparentemente di Louis Vuitton in pelle butterata.

Non è un caso isolato. Episodi simili vengono segnalati in diverse zone di Roma, con variazioni della stessa truffa. A volte l’orologio rotto, altre lo specchietto della macchina, sempre con la stessa strategia: creare un imprevisto, mettere fretta e ottenere soldi in contanti.

Non solo la truffa dell’orologio. Nella zona di Don Bosco – specie nel tratto della Tuscolana, all’altezza di Giulio Agricola – le segnalazioni di raggiri e furti con destrezza si moltiplicano. I truffatori usano una scusa banale, un attimo di distrazione, e il colpo è fatto. In alcuni casi si tratta di un presunto incidente, in altri di borseggi ben organizzati, dopo aver segnalato la presenza di oggetti a terra, come degli occhiali. E se l’automobilista o il passante si accorge del raggiro, scatta la fuga.

Le forze dell’ordine lo ripetono: mai cedere alla pressione, mai pagare in contanti. Se qualcuno vi accusa di avergli causato un danno, prendete tempo e chiamate subito il 112. Perché c’è una sola certezza: quando il truffatore capisce che non ci cascate, sparisce nel nulla.