Roma, erba alta e rischio incendi: cittadini preoccupati
Ogni anno la Capitale e i suoi cittadini devono fare i conti con gli incendi. Aree verdi incolte e bordo strada con erbe infestanti ,ormai diventati una giungla, sono purtroppo i luoghi più colpiti dal fenomeno. E non è certo difficile ritrovarsi con l’odore acre, l’aria irrespirabile e quelle alte colonne di fumo nero in cielo durante il periodo estivo. A Roma le stagioni più critiche, sotto questo punto di vista, sono state quelle del 2017 e del 2022 con roghi enormi e devastanti. Ma la domanda di molti è una: la situazione oggi è migliorata? E quali interventi saranno posti in essere per evitare tutto ciò?
Il ruolo della Protezione Civile
Il 15 giugno, come di consueto, inizierà la stagione antincendio, che terminerà il 30 settembre prossimo. La protezione civile, come sempre, sarà operativa per tutto quest’arco di tempo e lo farà con l’obiettivo di fronteggiare le richieste della sala operativa e dei cittadini, in merito agli incendi boschivi. Grazie al lavoro congiunto con i vigili del fuoco e le forze dell’ordine e grazie a un’intensa attività di monitoraggio sul territorio, molto spesso gli operatori nel tempo sono riusciti a intervenire tempestivamente e a scongiurare conseguenze maggiori. In altri casi, purtroppo, complici le temperature estreme e altre condizioni meteo sfavorevoli, gli incendi sono stati devastanti.
Ogni giorno, durante la campagna AIB, anche quest’anno verrà emanato un bollettino dettagliato sul rischio di incendio boschivi. I fattori che verranno tenuti in considerazione saranno principalmente: l’umidità, la temperatura e il vento, così da poter applicare un colore a seconda della gravità. Sul territorio invece saranno operative, come sempre, le squadre di pronto intervento della PC. “Nelle aree verdi di Roma, dopo le ultime precipitazioni nel mese di aprile e maggio seguite da giornate calde, la vegetazione ovviamente è molto rigorosa e fuori controllo. Con le ormai consuete problematiche di eseguire lo sfalcio, fuori le tempistiche, si prevede facilmente un alto pericolo di incendi!”, ha dichiarato Andrea Festinesi Presidente della Anvvfc CAER Protezione Civile OdV.
Incendi devastanti nella Capitale
La città di Roma e principalmente le aree boschive e verdi sono purtroppo a rischio incendi, soprattutto lì dove l’incuria e il degrado lasciato dall’uomo sembrano aver trovato ‘casa’. Nel 2022 ci sono stati centinaia di roghi che hanno reso irrespirabile l’aria nella Capitale, devastato diverse zone mettendo a serio rischio l’incolumità pubblica e richiesto l’intervento massivo del sistema di soccorso anche da altre regioni. L’incendio di Centocelle, tanto per citarne uno, è stato tra quelli che ha destato maggiore preoccupazione sia per l’estensione che per il materiale che stava bruciando. Senza dimenticare, poi, gli enormi rischi per la salute. “Una colonna di fumo nera immensa, una cosa mai vista. Si vedeva perfino dai Castelli e da tutte le parti di Roma. Sembrava una esplosione di quelle nei film”, racconta Dino, che quel giorno stava tornando dal lavoro a casa. Tantissime poi le aree verdi bruciate. Sì perché spesso i ‘luoghi’ colpiti dalle fiamme sono sempre gli stessi, ogni anno. Perché la storia si ripete e nulla sembra cambiare. “Qui a Roma Nord-Est vanno a fuoco sempre le stesse zone: Viadotto dei Presidenti, stazione Nuovo Salario, via di Sant’Alessandro, Raccordo, Marcigliana e Tufello. Siamo abbandonati in quanto nessuno viene mai a sfalciare per tempo”, denuncia un abitante della zona.
Interventi e richieste
I cittadini, oltre a chiedere maggiori controlli negli orari più a rischio e nelle zone più soggette a questi fenomeni, chiedono anche interventi mirati per estirpare la problematica. “Sfalci, sfalci e sfalci. Devono tagliare l’erba settimanalmente e per tempo in tutta la città così da evitare, almeno in parte, gli incendi”, segnala Valentina. “Siamo a meno di un mese dall’inizio della stagione e l’erba nelle aree verdi è alta oltre il metro”. Come è possibile tutto ciò? Non è bastato quanto accaduto negli scorsi anni? Perché le istituzioni non intervengono concretamente?”, afferma un anziano residente nel quadrante di Montesacro. La protezione civile, già dallo scorso anno, ha implementato il proprio sistema di controllo del territorio con l’utilizzo di droni e telecamere. Oltre a ciò le squadre sul territorio monitorano costantemente il cielo al fine di avvistare per tempo le colonne di fumo. Ma una certezza c’è e non è possibile cambiarla: fra meno di 30 giorni comincerà la stagione AIB 2024 ed attualmente l’erba cresce incontrollata in diverse zone della Capitale.