Roma, evasione da criptovalute: maxi sequestro da 1 milione di € tra contanti, case e auto
Roma, un’operazione complessa e tecnologicamente avanzata della Guardia di Finanza ha portato al sequestro di beni per un milione di euro, coinvolgendo criptovalute, immobili e veicoli di lusso. L’indagine si concentra su un presunto caso di evasione fiscale legato al trading di cryptoasset.
Guardia di Finanza di Roma in campo contro l’evasione di criptovalute
Su delega della Procura della Repubblica di Bergamo, la Guardia di Finanza di Roma ha eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, nei confronti di un residente della provincia bergamasca. L’indagato è accusato di aver omesso la dichiarazione di ingenti plusvalenze derivanti dal trading di criptovalute nell’anno 2021, per un valore di circa 4 milioni di euro, evadendo così imposte per quasi un milione di euro.
Maxi sequestro per beni dal valori di quasi 1 milione di €
L’operazione ha visto il sequestro di beni per un totale di 914.974 euro, inclusi oltre 320.000 euro in criptovalute, denaro contante, un’autovettura di lusso e immobili. Le criptovalute, parte fondamentale del bottino, sono state individuate e sequestrate grazie all’utilizzo di avanzate tecniche di “crypto forensic”. Questo metodo consente di tracciare e recuperare asset digitali, un’operazione complessa resa possibile dall’esperienza maturata dalla Guardia di Finanza nella lotta agli illeciti tecnologici.
Un fenomeno in crescita
L’operazione si inserisce in un quadro più ampio di contrasto all’uso illecito dei cryptoasset. Solo nel 2023, il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche ha sequestrato criptovalute per un controvalore complessivo di oltre 82 milioni di euro. Questi numeri dimostrano come le monete virtuali siano diventate un terreno fertile per attività illecite, dalla frode fiscale al riciclaggio, richiedendo un impegno crescente da parte delle autorità.
Il ruolo della tecnologia
Le criptovalute rappresentano una sfida significativa per le forze dell’ordine, richiedendo competenze specifiche e strumenti tecnologici avanzati. La Guardia di Finanza si è attrezzata per affrontare questa nuova frontiera del crimine, sviluppando competenze in ambiti come la blockchain analysis e il monitoraggio delle transazioni virtuali. Tali competenze si rivelano essenziali per garantire la legalità economica in un contesto sempre più digitale.
La presunzione di innocenza
È importante ricordare che il sequestro è stato disposto nell’ambito delle indagini preliminari. Fino al giudizio definitivo, l’indagato è da considerarsi non colpevole, in base al principio di presunzione di innocenza previsto dalla legge.
Un segnale per il futuro
L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza non è solo un successo investigativo, ma un monito verso chi tenta di utilizzare le criptovalute per sfuggire ai controlli fiscali. La tecnologia avanza, ma anche gli strumenti delle autorità, che dimostrano di saper fronteggiare con efficacia le nuove sfide dell’era digitale.