Roma, fascia verde Ztl. Fratelli d’Italia rivendica l’operazione: “Salvato il diritto alla mobilità con la delibera regionale”
Il semaforo è verde anche nella… fascia verde. E chi ha un Euro 4 o un Euro 5 potrà ancora circolare nella Ztl, facendo gimkana tra le prescrizioni europee e i piani di risanamenti dell’aria lanciati dal Campidoglio. La proroga è arrivata sul filo di lana, come si dice in gergo sportivo: a novembre sarebbe scattato lo stop per Euro 4 ed Euro 5, mettendo fuori gioco più di un terzo del parco auto dei romani.
La delibera approvata dalla giunta regionale
Ma a vanificare definitivamente l’ordinanza del sindaco Roberto Gualtieri è stata una delibera approvata dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente Elena Palazzo. Il provvedimento restrittivo del Campidoglio faceva leva d’altronde sul piano regionale della qualità dell’aria a suo tempo varato dalla giunta Zingaretti, ma settimane di confronti tra gli uffici (e polemiche su giornali e social) hanno prodotto la fumata nera, alla quale si è adeguata anche Roma Capitale, più o meno obtorto collo.
A rivendicare l’operazione Fratelli d’Italia
A rivendicare l’operazione politica è ora Fratelli d’Italia. “Non si può che essere soddisfatti nel sapere che abbiamo difeso il diritto alla mobilità di centinaia di migliaia di persone”, commenta il consigliere regionale Emanuela Mari. “Il blocco ad euro 4 ed euro 5 avrebbe messo fuori gioco moltissimi veicoli che, è bene ricordarlo, hanno il filtro antiparticolato ed altri dispositivi per limitare le emissioni nell’atmosfera: sarebbe stata una misura che avrebbe messo in difficoltà tantissimi cittadini sia romani che dell’hinterland. Insieme alla regia del Capogruppo capitolino Quarzo, abbiamo quindi interessato gli assessori Fabrizio Ghera ed Elena Palazzo, che hanno avviato un proficuo confronto e prodotto la delibera regionale che posticipa lo stop a tutto il 2025”.
Lavorare per una maggiore efficienza del trasporto pubblico locale
Se restano le limitazioni ai veicoli più inquinanti (auto a benzina fino alla categoria Euro 2, auto diesel fino a Euro 3 e motoveicoli fino a Euro 1), ora il Campidoglio dovrà lavorare ad una maggiore efficienza del trasporto pubblico locale, verificando che esso sia in grado di assorbire la maggiore utenza derivante dai blocchi che saranno in vigore dal 2026. “Abbiamo così dimostrato che un approccio meno ideologico e più pratico alle tematiche ambientali è possibile e che le prescrizioni europee vanno comunque declinate in base al territorio dove devono essere applicate. La sacrosanta aspirazione ad un ambiente migliore non può trasformarsi sempre e solo in un salasso del ceto medio”, conclude il consigliere Mari, di FdI.