Roma, finto poliziotto si intrufola nell’Università e rapina un inserviente: arrestato dai veri poliziotti
Un audace tentativo di truffa si è trasformato in un arresto esemplare all’Università “La Sapienza” di Roma. Un uomo, con una tecnica ormai consolidata, si spacciava per poliziotto in difficoltà per ingannare le sue vittime. Dopo numerose denunce e un’accurata indagine del Commissariato Porta Pia, l’impostore è stato individuato e colto in flagrante.
Il finto poliziotto a Roma rapina un inserviente dell’Università Sapienza
La sua strategia era semplice ma efficace: simulare il furto della propria auto di servizio, esibire un falso tesserino e una pistola, e convincere i malcapitati a offrirgli aiuto. La fiducia carpita veniva poi tradita con rapine mirate. Tra le sue vittime, numerosi anziani, spesso ingannati e derubati di oggetti personali o denaro. Gli inquirenti erano sulle sue tracce da tempo, grazie a segnalazioni di furti, truffe e utilizzo illecito di carte di credito.
Si intrufula nell’Università di Roma, con pistola e tesserino
L’ultimo colpo è avvenuto proprio nella Città Universitaria. L’uomo si è avvicinato a un autista di camion incaricato di consegnare bombole di azoto e ossigeno, fingendosi un ispettore di polizia. Con il pretesto di recarsi al commissariato più vicino, ha convinto l’inserviente a dargli un passaggio. Durante il tragitto, approfittando di un attimo di distrazione, l’impostore è riuscito a sottrarre un marsupio contenente 170 euro e vari oggetti personali. Subito dopo, si è dato alla fuga.
Arrestato dai veri poliziotti
Tuttavia, il suo piano si è infranto contro la determinazione degli agenti del Commissariato Porta Pia, che avevano seguito ogni suo movimento. Gli investigatori lo hanno bloccato e arrestato sul posto, mettendo fine alle sue attività illecite. L’uomo è stato accusato di furto aggravato.
La Procura ha chiesto e ottenuto la convalida dell’arresto, sancita dal Giudice per le Indagini Preliminari. L’episodio conferma l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare truffe e furti, soprattutto nei confronti delle fasce più vulnerabili della popolazione.
L’indagato, come previsto dalla legge, è da considerarsi presunto innocente fino a una definitiva sentenza irrevocabile. Le indagini proseguono per verificare eventuali ulteriori responsabilità e collegamenti con altri episodi simili.