Roma, Francesca Ianni schiacciata e uccisa da un albero: si stringe il cerchio dell’indagine della Procura

L'albero di viale Sacco e Vanzetti e la prof Francesca Ianni
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La tragedia di Colli Aniene che ha spezzato la vita di Francesca Ianni, insegnante di fisica di 45 anni, continua a scuotere Roma. La procura capitolina, impegnata in un’indagine per omicidio colposo, si concentra sulla gestione del verde urbano, mentre cresce l’attenzione sui rischi legati alla manutenzione degli alberi.

Roma, Francesca Ianni schiacciata e uccisa da un albero

Francesca Ianni stava trascorrendo un tranquillo pomeriggio con i suoi tre figli quando un pioppo cipressino alto 22 metri si è abbattuto su di lei. L’albero si trovava in una zona critica, su un terreno scosceso in via Sacco e Vanzetti, dove la stabilità risultava compromessa da un dislivello significativo. Le condizioni di vento forte hanno aggravato la situazione, scaricando il peso della pianta su un unico lato, proprio quello prospiciente l’area giochi frequentata dai bambini.

Le prime analisi tecniche confermano che il pioppo avrebbe dovuto essere rimosso molto prima della tragedia. Sebbene sottoposto a un controllo approfondito cinque anni fa, l’albero presentava radici parzialmente secche e altre danneggiate in passato durante lavori stradali. Una verifica superficiale, condotta lo scorso settembre, non aveva rilevato segnali di allarme evidenti, ma la struttura interna era già compromessa.

Il dramma di una famiglia

Francesca Ianni, residente a piazza Bologna, si era trasferita due anni fa a Bruxelles per insegnare fisica alla scuola italiana della Farnesina. Tornata a Roma per le festività natalizie, aveva scelto di trascorrere una giornata al parco con un’amica, Alessia Annibale. Sedute su una panchina, mentre i bambini giocavano, sono state travolte dal pioppo. Francesca è morta sul colpo, mentre Alessia lotta per la vita al policlinico Umberto I, in condizioni ancora critiche ma in miglioramento.

Indagini in corso

La procura di Roma ha chiesto accertamenti sia alla polizia locale che ai carabinieri forestali. Il parco Livio Labor, teatro dell’incidente, era già stato oggetto di interventi per la rimozione di due pioppi cipressini negli ultimi quattro anni. Tuttavia, l’albero che ha causato la tragedia non era stato considerato pericoloso, nonostante la sua posizione precaria e i precedenti lavori stradali che avevano danneggiato l’apparato radicale.

Il fascicolo aperto dalla procura punta a individuare eventuali responsabilità nella gestione del verde pubblico. Sotto la lente d’ingrandimento ci sono il Servizio Giardini del Campidoglio e le procedure di controllo adottate. La tragica fatalità appare sempre meno giustificabile alla luce delle prime evidenze.

Una tragedia evitabile

Secondo gli esperti, il crollo avrebbe potuto essere prevenuto con una maggiore attenzione. La presenza di un albero instabile in prossimità di un’area giochi pone interrogativi sulla sicurezza dei parchi urbani. L’episodio solleva anche dubbi sulle modalità di verifica dello stato di salute delle alberature, che spesso si limitano a ispezioni visive, senza analisi approfondite.

La vicenda di Francesca Ianni lascia un segno profondo nella comunità romana e accende i riflettori sulla necessità di migliorare la gestione del verde pubblico per garantire maggiore sicurezza ai cittadini. Un’azione decisa e tempestiva potrebbe evitare il ripetersi di tragedie simili.

L’albero che è caduto uccidendo la povera prof