Roma, gli studenti-bulli del liceo Visconti potranno diplomarsi: per loro solo 6 in condotta e volontariato obbligatorio al Telefono Rosa
Roma, si beccheranno solo provvedimenti disciplinari i cinque studenti dell’ultimo anno del liceo Visconti che nei giorni scorsi hanno esposto una sorta di “lista delle conquiste” in cui rendevano pubbliche le conquiste effettuate tra le loro compagne di classe. La lista includeva i nomi di trenta compagne di scuola con le quali gli studenti avevano avuto relazioni, suscitando la rabbia e l’indignazione delle studentesse coinvolte e del Collettivo Visconti in Rosa. 6 in condotta, per tutti loro, ossia il voto minimo per essere ammessi all’esame di maturità. E volontariato obbligatorio, la settimana prima degli esami, al Telefono Rosa.
Il Visconti ‘salva’ i suoi studenti-bulli
Il gesto, definito “sessista” e “umiliante” dal Collettivo, è stato bollato come “gravissimo” anche dalla dirigente scolastica Rita Pappalardo, che ha deciso di non ridimensionarlo a una semplice “goliardata“. Il Consiglio di classe, composto da docenti, studenti, genitori e dalla preside, ha quindi optato per le seguenti sanzioni.
6 in condotta e volontariato obbligatorio al Telefono Rosa
Voto in condotta: un brutto voto in condotta, ossia 6. Che, pur non incidendo sulla possibilità di sostenere l’esame di maturità, abbasserà la media complessiva degli studenti.
Attività con il Telefono Rosa. Una settimana di incontri, dall’11 al 18 giugno, con le operatrici dell’associazione che si occupa di violenza contro le donne. L’obiettivo è quello di far comprendere ai ragazzi la gravità del loro gesto e le sue conseguenze sulle studentesse coinvolte.
Reazioni contrastanti
La vicenda ha provocato forti reazioni all’interno della scuola. Il padre di uno degli studenti ha dichiarato: “Qualcuno denuncerà, non si può ridurre tutto a una mera goliardata“. Le studentesse, invece, chiedono che simili episodi non si ripetano più e che venga fatta maggiore chiarezza sulla cultura del rispetto e della tolleranza all’interno dell’istituto.
L’episodio solleva importanti questioni sulla sessualizzazione degli studenti, sul rispetto della privacy e sulla necessità di una maggiore educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole.