Roma, i condannati per reati stradali vigileranno gli incroci pericolosi: accordo tra Associazioni Vittime e Campidoglio

Roma, un incidente stradale
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Roma, in un’epoca in cui la sicurezza stradale è una priorità sempre più urgente, il Campidoglio e l’Associazione Familiari Vittime delle Strade hanno siglato un accordo che mira a trasformare un atto di giustizia in un’opportunità per prevenire ulteriori tragedie. Grazie a un innovativo progetto, già sperimentato con successo in altre città d’Italia, tra le quali Torino, coloro che sono stati condannati per reati stradali saranno impiegati come “guardiani” presso gli incroci più pericolosi della capitale, in una misura che intende ridurre drasticamente il numero di incidenti e vittime sulle strade romane.

Roma, i condannati per reati stradali vigileranno gli incroci pericolosi

Il progetto, denominato “Ruote ferme, pedoni salvi”, è stato già avviato con successo in altre città italiane come Torino, Arezzo, Chieti, Udine e Milano, e ora si appresta a essere implementato anche nella Città Eterna. A partire dalle prossime settimane, gli incroci ad alto rischio di Roma vedranno la presenza di assistenti pedonali “speciali“: persone che, in passato, hanno violato il Codice della Strada e che ora, grazie a misure alternative alla detenzione, avranno la possibilità di contribuire alla sicurezza della comunità.

Accordo tra Associazioni Vittime e Campidoglio

Questi assistenti pedonali non sono scelti a caso. Non si tratta soltanto di chi è stato coinvolto in incidenti di lieve entità, ma anche di individui che hanno commesso infrazioni gravi, come la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. In questo modo, l’iniziativa non solo offre una forma di risarcimento sociale, ma mira anche a sensibilizzare direttamente chi ha già sperimentato il peso delle proprie azioni sulla propria pelle.

105 vittime da inizio anno solo tra Roma e provincia

L’Associazione Familiari Vittime delle Strade, insieme alle istituzioni di Roma Capitale, dalla Prefettura alla Polizia Municipale, ha lavorato intensamente per elaborare questo protocollo. L’obiettivo è chiaro. Mettere un freno al triste e incessante bollettino delle morti sulle strade. Dall’inizio anno al 29 agosto 2024 si contavano già 105 vittime tra la Capitale e la provincia. Di queste, quasi la metà erano pedoni. Una statistica agghiacciante, che non può lasciare indifferenti e che spesso coinvolge persone molto giovani, come la tragica storia di Camilla Cecconi, la 21enne investita e uccisa mentre attraversava sulle strisce pedonali a Palestrina.

Ruote ferme, pedoni salvi

Il progetto “Ruote ferme, pedoni salvi” vuole essere una risposta concreta a questa emergenza. Non solo punta a ridurre il numero di incidenti mortali. Ma rappresenta anche un tentativo di rendere la giustizia riparativa un elemento centrale della sicurezza stradale. Chi è stato condannato per aver violato le regole della strada avrà ora la possibilità di contribuire attivamente a proteggere gli altri, in un percorso di redenzione personale e collettiva.

Le perplessità di molti

L’iniziativa ha suscitato un dibattito, con opinioni divergenti sull’opportunità di coinvolgere condannati in un ruolo così delicato. Ma i promotori del progetto sono convinti che questa soluzione possa avere un impatto positivo sulla sicurezza stradale. La speranza è che, vedendo all’opera coloro che sono stati direttamente responsabili di incidenti, anche gli altri automobilisti possano essere spinti a una maggiore prudenza e rispetto delle regole.

Roma si prepara all’avvento dei ‘volontari’

Roma si prepara dunque a una svolta, nella speranza che questa nuova misura possa segnare un passo avanti nella lotta contro le morti sulle strade. L’attenzione ora è puntata sugli incroci pericolosi della capitale. Dove la presenza dei nuovi “guardiani” sarà un monito costante per tutti coloro che si mettono alla guida.