Roma, i nuovi cestini Cestò (costati 10 milioni) sfondati e usati come panchine

Roma, i nuovi cestini Cestò (costati 10 milioni) sfondati e usati come panchine. I nuovi cestini Cestò (costati 10 milioni, più 80mila € solo per pubblicizzarli) sono stati prima sfondati e usati come ‘ristoranti’ dai gabbiani in cerca di cibo e, ora, addirittura usati come panchine dai cittadini. Comprati dal sindaco Gualtieri con l’intento – a suo dire – di migliorare il decoro della Capitale in vista del Giubileo e rottamare le ‘urne’ della Raggi, i nuovi cestini Cestò si sono trasformati in un clamoroso boomerang politico.
Roma, i nuovi cestini Cestò si trasformano in panchine
Questi contenitori di rifiuti si sono rivelati fragili e inefficaci. Dopo le segnalazioni della scorsa estate, in cui i cestini erano stati trovati sfondati e utilizzati dai gabbiani come fonte di cibo, ora il degrado ha raggiunto un nuovo livello: i contenitori vengono ribaltati e trasformati in panchine improvvisate. L’ennesima beffa per una città che fatica a trovare soluzioni adeguate per la gestione dei rifiuti urbani. La foto è stata pubblicata dal portale on line Welcome to Favelas con il titolo evocativo : “Cestò, Cestà“.

Un progetto nato male e costato davvero tanto a Roma e ai romani
I Cestò erano stati presentati da Gualtieri come la soluzione definitiva ai tanti problemi legati alla raccolta dei rifiuti a Roma. L’idea era quella di uniformare i quattro modelli di cestini presenti in città e triplicare il numero di raccoglitori, arrivando a 18 mila unità.
Tuttavia, a pochi mesi dall’installazione, le criticità sono apparse evidenti. I materiali utilizzati non hanno resistito all’uso quotidiano e all’incuria, tanto che molti contenitori sono stati vandalizzati o si sono deteriorati in breve tempo. Inoltre, il design non ha impedito agli animali, in particolare ai gabbiani, di accedere ai rifiuti, aggravando il problema dell’igiene urbana.
Polemiche e precedenti
Non è la prima volta che i cestini della Capitale finiscono al centro di critiche e ironie. In passato, i sacchetti trasparenti erano stati introdotti con lo scopo di aumentare la sicurezza e contrastare il rischio di attentati, ma avevano suscitato polemiche per la loro antiestetica esposizione dei rifiuti. Successivamente, durante l’amministrazione Raggi, erano arrivati i cestini a forma di urna, il cui collo troppo stretto rendeva difficile lo svuotamento da parte degli operatori Ama.
Ora, con i Cestò, si assiste all’ennesima sperimentazione fallimentare, che ha scatenato ironie sui social, dove un video pubblicato dalla pagina “Welcome to Favelas” mostra chiaramente come i cestini vengano ribaltati e utilizzati come sedute di fortuna. Il post, intitolato “Cestò, Cestà”, ha rapidamente fatto il giro del web, alimentando le polemiche.
Il decoro urbano che non arriva
L’obiettivo dichiarato dell’operazione Cestò era quello di restituire decoro alla città e migliorare la gestione dei rifiuti, soprattutto in vista dell’appuntamento con il Giubileo. Tuttavia, il risultato ottenuto finora è ben lontano dalle aspettative.
Nel frattempo, Roma continua a fare i conti con la cronica emergenza rifiuti, con cassonetti stracolmi e un servizio di raccolta insufficiente. La cittadinanza, ormai esasperata, assiste all’ennesima dimostrazione di cattiva gestione delle risorse pubbliche, mentre la città si prepara a ricevere milioni di pellegrini tra degrado e disservizi.
