Roma, i poliziotti salvano cane da senzatetto che la maltratta, alla Muratella glielo restituiscono: che fine farà?
Restituita all’intestatario del microchip malgrado i maltrattamenti. Perché lui di certo non si può definire come il “papà umano” di Hope, conosciuta anche come Mya, la cagnolina che solo pochi mesi fa era stata salvata a Roma da una situazione drammatica. Malmenata e gettata in un cassonetto da un senzatetto, era stata sottratta a un destino crudele grazie all’intervento tempestivo della Polizia di Stato e dell’associazione animalista Pet in Time. Addirittura il salvataggio di Hope si era parlato era stato premiato all’evento “Battito Animale”.
Hope, tra le altre cose, era addirittura stata gettata dall’uomo in un cassonetto dei rifiuti, dopo averla picchiata violentemente, mentre era anche incinta. Il fatto era accaduto in via dei Sabelli, a San Lorenzo, nel quartiere Tiburtino. Da ieri, però, la sua storia ha preso una piega che lascia increduli: Hope è stata restituita all’uomo che l’aveva maltrattata, solo perché, essendo l’intestatario del microchip, risulta essere il “padrone” del cane, una decisione che sta sollevando un’ondata di critiche.
Una decisione che divide
A segnalare l’accaduto è Patrizia Prestipino, Garante dei diritti degli animali di Roma Capitale, che non nasconde il suo disappunto:
“Questa scelta avrebbe richiesto una valutazione più attenta. Non dimentichiamo che Hope è affetta da una patologia che necessita di cure costanti ed è stata sottoposta a continui trasferimenti, come fosse un oggetto senza valore. Solo questi elementi avrebbero dovuto far riflettere”.
Ad aggravare la situazione, racconta Prestipino, c’è stata la reazione di paura mostrata dalla cagnolina al momento della restituzione, riferita dai volontari presenti: “Gli animali, esseri senzienti, non mentono. La paura che Hope ha manifestato dovrebbe farci riflettere profondamente”.
Un’occasione mancata per Hope
Nonostante l’impegno delle associazioni per trovarle una nuova famiglia – e l’interesse concreto di un adottante – Hope è stata comunque restituita. Un epilogo che fa male soprattutto a chi si era battuto per il suo benessere, come i poliziotti che l’avevano salvata e che recentemente erano stati premiati per il loro gesto durante l’evento “Battito Animale”.
La Garante sottolinea inoltre che già il 13 dicembre erano state inviate comunicazioni dettagliate all’Ufficio Benessere Animali sullo stato di salute e sulla situazione della cagnolina, proprio per supportare una decisione più ponderata. “Il bene degli animali dovrebbe essere il nostro unico e primo obiettivo”, ribadisce la Prestipino, che chiede maggiore coordinamento in futuro per evitare situazioni come questa.
Precedenti che inquietano
Il caso di Hope non è un episodio isolato. Di recente, un gatto è stato riconsegnato a chi lo aveva maltrattato, con un finale tragico per l’animale. È proprio questo che alimenta il timore: quale futuro aspetta Hope?
Dopo essere stata salvata dalle vessazioni ricevute dal senzatetto e aver ritrovato un po’ di serenità, la cagnolina avrebbe potuto ricevere amore e cure da una nuova famiglia pronta ad accoglierla. Invece, resta l’angoscia che possa nuovamente finire vittima di maltrattamenti.
Un quesito che non trova risposte
Perché restituire Hope? È una domanda che pesa e che merita una risposta. Il suo caso è un doloroso monito: le decisioni che riguardano animali maltrattati devono essere prese con la massima attenzione, sempre mettendo al centro il loro benessere.