Roma, il Campidoglio argina la fuga dei dipendenti: aumenti fino a 1600 euro l’anno

Piazza del Campidoglio a Roma
Contenuti dell'articolo

Il Comune di Roma mette uno stop alla fuga dei dipendenti. E li blocca – almeno per il momento – grazie alla firma dell’accordo per le progressioni economiche, siglato stanotte a seguito di un confronto tra il Comune e le principali sigle sindacali.

Il Comune, si sa, è l’Ente che paga meno nel pubblico impiego i propri dipendenti. Quindi quella di questa notte, soprattutto, visto che gli aumenti hanno un valore retroattivo, a partire dal primo gennaio del 2024, sembra essere una vittoria per i lavoratori.

Gli aumenti: da 650 a 1600 euro a seconda della mansione

Gli aumenti previsti variano a seconda delle mansioni: gli operatori, tra cui operai, giardinieri, autisti e custodi, vedranno un incremento lordo annuo di 650 euro. Gli istruttori riceveranno invece 750 euro, mentre il personale educativo e scolastico godrà di un aumento di 1.100 euro. Gli agenti di polizia locale con funzioni di coordinamento riceveranno mille euro, che saliranno a 1.600 euro per l’area dei funzionari.

Gli adeguamenti, con valore retroattivo a partire dal 1° gennaio 2024, sono stati stabiliti in conformità con il contratto nazionale.

I requisiti richiesti per avere l’aumento

Ma non tutti possono avere l’aumento, almeno non nelle stesse proporzioni. Il nuovo accordo stabilisce una “progressione economica all’interno delle aree”, basata su tre criteri principali: il 40% dipenderà dall’anzianità e dall’esperienza, un altro 40% dalla media delle performance degli ultimi tre anni (2021, 2022, 2023), e il restante 20% dai titoli di studio.

È previsto anche un punteggio aggiuntivo del 3% per i lavoratori che non hanno ricevuto progressioni economiche negli ultimi sei anni. Questo misura mira a correggere le disparità nei differenziali stipendiali, noti come ex progressioni economiche orizzontali (Peo), all’interno del personale di Roma Capitale.

7 milioni di euro per gli aumenti del 2024

Il Campidoglio ha annunciato che entro un paio di mesi verrà pubblicato un bando per consentire ai dipendenti di partecipare a questa nuova opportunità di crescita economica. Per il 2024 sono stati stanziati 7 milioni di euro, sufficienti per garantire aumenti salariali a circa 6.000 dipendenti. Per il 2025 e il 2026, l’accordo triennale richiederà ulteriori fondi.

Soddisfazione di assessore e sindacati

L’assessore al Personale, Andrea Catarci, ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto, sottolineando che questo è l’ultimo tassello di un percorso iniziato un anno e mezzo fa per valorizzare le professionalità interne del Comune. Catarci ha anche evidenziato l’importanza del confronto diretto con il governo nazionale per ottenere ulteriori risorse economiche in vista del Giubileo, che richiederà nuove assunzioni e aumenti del salario accessorio.

Anche Giancarlo Cosentino, rappresentante della Cisl Fp, ha accolto positivamente l’accordo, definendolo un “riconoscimento per migliaia di lavoratori che attualmente hanno uno dei contratti più poveri nel panorama del pubblico impiego“. I sindacati partecipanti (Cgil, Cisl, Uil, Csa ed Rsu) hanno confermato che la progressione orizzontale coinvolgerà tutti i dipendenti di Roma Capitale con almeno tre anni di anzianità, dando priorità a coloro che da più tempo attendono una progressione economica.

La differenza di stipendio

Dai dati emersi dall’ultimo Conto annuale del Tesoro, i dipendenti non dirigenti degli enti locali hanno uno stipendio medio di 30.214 euro lordi all’anno. Ma i loro colleghi che lavorano nei Ministeri ne guadagnano circa 33 mila, chi ha un posto all’Inps mille in più e chi è dipendente delle Agenzie Fiscali prende addirittura 38 mila annui. Svolgendo all’incirca gli stessi ruoli: infatti le competenze sono le stesse. Questo ha ovviamente provocato la fuga di molti dipendenti comunali verso altri enti dove gli stipendi sono più alti, mettendo in difficoltà le amministrazioni comunali che – come Roma – hanno deciso di correre ai ripari.

La grande fuga

La Capitale solo negli ultimi dieci anni ha visto una significativa perdita di personale: tra il 2013 e il 2023, il numero di dipendenti è sceso da 23.845 a 21.944, con una diminuzione di 1.910 unità, pari all’8,01%. Per contrastare l’emorragia di personale, il Campidoglio ha avviato una campagna di assunzioni, portando recentemente in organico circa 750 nuovi agenti di polizia locale. E ora, appunto, le progressioni verticali, nella speranza di evitare nuove migrazioni.