Roma, il delivery della droga: gli ordini sul telefono e la consegna di crack e cocaina a casa

Gli ordini via telefono come se fosse una pizza, poi l’arrivo della droga, tra cocaina e crack, direttamente a casa. Un nuovo sistema per consegnare la sostanza stupefacente e non farsi scoprire perché chi aveva bisogno di ordinare e acquistare lo faceva spesso attraverso gli applicativi di messaggistica istantanea per eludere le possibili intercettazioni da parte delle forze dell’ordine. Una tecnica simile a quella prassi commerciale ‘delivery’ che viene utilizzata per l’acquisto e consegna di beni tramite corrieri. Ma a essere consegnata a Roma, in questo caso, era la droga.
Un giro d’affari e un sistema che è stato scoperto dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Piazza Dante insieme a quelli della Stazione Roma San Giovanni. Un’indagine che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza, emessa dopo gli interrogatori di garanzia, che dispone misure cautelari personali nei confronti di 6 persone di nazionalità italiana (4 in carcere, 1 agli arresti domiciliari, 1 con obbligo di presentazione in caserma). Tutte loro sono gravemente indiziate per traffico e detenzione di sostanze stupefacenti in concorso.

Cocaina e crack direttamente a casa
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Piazza Dante congiuntamente a quelli della Stazione Roma San Giovanni, ha consentito di raccogliere tutti gli elementi. E i militari hanno ricostruito le modalità di consegna della sostanza stupefacente, tra cocaina e crack. Prima l’ordine via telefono, poi l’arrivo della droga in qualsiasi luogo scelto.
Le indagini, grazie all’installazione di più sistemi di videosorveglianza nei pressi di esercizi commerciali del quartiere San Giovanni, tra cui un bar e una sala scommesse, tracciatori GPS per la localizzazione satellitare e attività tecnica di intercettazioni telefoniche e ambientali tra presenti, ha permesso di ricostruire l’esistenza di un fiorente traffico di stupefacenti, che veniva gestito da più gruppi di soggetti. Ognuno di loro aveva un ruolo, una mansione differente, ma tutti si occupavano di rifornire di sostanza stupefacente, esclusivamente del tipo cocaina e crack, i clienti nella zona del quartiere San Giovanni e in altre aree della Capitale.
In bici elettrica per consegnare la cocaina: la droga pronta per la piazza di spaccio di Formia
Come funzionava
Tutto questo avveniva attraverso la gestione di un’utenza telefonica, che era dedicata alla ricezione degli ordini da parte dei clienti. E con la quale si gestiva anche l’organizzazione dei turni di consegne, che venivano effettuate dai riders a domicilio o presso i luoghi concordati. Chi consegnava lo faceva utilizzando mezzi presi a noleggio, locati e dismessi per l’occorrenza.
La ricezione degli ordini avveniva tramite un’utenza dedicata e soprannominata “Centrale Droga”, che veniva utilizzata come metodo di contatto tra i vari gruppi e gli acquirenti. I clienti chiedevano la quantità di sostanza stupefacente da acquistare, che veniva indicata con il termine “giocata”, poi concordavano il luogo di incontro e l’orario per la consegna.
Gli arresti
Nel corso dell’attività i Carabinieri hanno arrestato 8 persone in flagranza, denunciato una persona in stato di libertà, segnalato amministrativamente 7 persone come assuntori di stupefacenti e sequestrato quantitativi di cocaina e crack per complessivi 360 g circa. Con tanto di denaro contante per 5.800 euro.
Un’operazione che arriva dopo la scorsa ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita lo scorso 11 marzo quando nel ‘mirino’ delle indagini sono finiti altri 5 italiani, tutti indiziati di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, rapina e lesioni personali in concorso, aggravati dall’aver agito con armi e in più persone riunite.