Roma, il fallimento di Gualtieri sulle case popolari

Le promesse di Gualtieri in merito alle case popolari

«La dignità delle persone viene prima di tutto. Roma Capitale è per il rispetto della legge e, insieme alle altre istituzioni, abbiamo dato in questi mesi un forte impulso al ripristino della legalità, risolvendo criticità di anni in modo pacifico e condiviso». Parole e musica del sindaco di Roma Roberto Gualtieri che a novembre 2022 spiegava così il suo operato al Campidoglio. Aveva promesso finanche l’«acquisto di 1500/2000 alloggi» da assegnare agli aventi diritto. Peccato però che dopo due anni sono rimaste solo chiacchiere. A smentirlo le lunghe file agli sportelli delle persone iscritte alle graduatorie per le case popolari che si ripetono incessantemente. A giugno 2024, erano ben 18.608 i nuclei familiari in attesa di un alloggio popolare. Un dato allarmante ma destinato a crescere nei prossimi giorni.

Persone in attesa da 10 anni

Allo stato attuale ci sono persone in attesa da oltre 10 anni. La graduatoria per le assegnazioni, infatti, fu aperta nel lontano 2012. Nel 2023 furono assegnati 259 appartamenti a chi era in lista. A oggi, invece, nel 2024, sono appena 86. Meno della metà. Altra circostanza che fa riflettere è che sono aumentati gli alloggi assegnati a persone fuori graduatoria: già 66 nel 2024, +16 rispetto all’anno precedente. Ben 50 di queste fanno parte del programma Porto Fluviale, l’ex caserma occupata abusivamente da oltre 20 anni, in zona Ostiense, ristrutturata con 13,2 milioni di fondi del Pnrr. Soldi degli italiani, e dei romani, quindi. Che lo Stato dovrà restituire all’Europa. Nel frattempo si è stabilito che quegli alloggi, ristrutturati in ottica green, verranno ridati agli stessi che l’occupavano abusivamente. 

Assegnazioni fuori graduatoria

L’Amministrazione si contraddistingue, per ora, per le assegnazioni fuori graduatoria. Tra il 2020 e il 2021 (fine giunta Raggi, del M5S, e inizio Gualtieri), con lo scorrimento erano state assegnate 318 abitazioni mentre 112 erano state date a persone da fuori dal bando. Nel 2022, invece, la situazione si capovolse: 225 fuori graduatoria e solo 127 assegnate facendo scorrere le liste. Alla faccia del rispetto della legge e delle persone che sono in pacifica attesa nonostante le mille difficoltà.

A inizio mandato aveva fatto promesse roboanti, lanciando sfide enormi senza preoccuparsi se erano realizzabili o no. «Sarebbe sempre più facile darsi obiettivi modesti per non farsi criticare» dichiarò l’inquilino del Campidoglio a chi gli chiedeva se fosse in grado davvero di assegnare tra i 1500 e i 2000 alloggi popolari entro fine mandato, come promesso in occasione dell’approvazione del «Piano casa» più di un anno fa.

Un incubo senza fine, come le promesse del sindaco

Eppure il sindaco Gualtieri aveva affermato che, un po’ alla volta, si sarebbero ridotte le persone in lista d’attesa per gli alloggi di Erp. «A Roma ci sono meno case popolari rispetto a tutte le altre grandi capitali europee. Vanno comprate, vanno realizzate. Per noi quell’obiettivo è molto ambizioso, ma raggiungibile. Abbiamo stanziato una quantità di risorse senza precedenti per questo obiettivo» affermò ancora. «Non è un libro dei sogni», disse. Per ora, però, l’incubo continua per i tantissimi che sono ancora in quella lista. E non è certo una favola, come ormai ci ha abituato il Campidoglio. Gualtieri ha ragione: non è un libro dei sogni, è un libro horror.